Secca replica da parte del sindaco di Lenola Gian Battista De Filippis relativamente alla gestione dell’urbanistica comunale che nei giorni scorsi aveva suscitato perplessità, in particolare per quanto riguarda la realizzazione di tre palazzine multipiano nella zona di via degli Uliveti.Sotto accusa era finita la procedura adottata dal Comune che, invece di predisporre un Piano particolareggiato e sottoporre dunque il caso alla valutazione della Regione, per autorizzare la costruzione degli immobili ha fatto ricorso allo strumento del cosiddetto “lotto intercluso”. Uno spazio, cioè, «delimitato per almeno due lati da lotti su cui insistono fabbricati già realizzati per i quali sia possibile la sanatoria e, per i restanti lati, da superfici già destinate a strade o a diversa destinazione urbanistica». Le procedure utilizzate hanno alimentato insomma dubbi e, a quanto sembra, è stato presentato anche un relativo esposto ai Carabinieri. “Innanzitutto non sappiamo se esiste questo esposto” dice ora il sindaco. «E se ci fosse – aggiunge subito dopo - si tratterebbe del solito tentativo di offuscare la dignità di chi opera in questo paese con il massimo rispetto della legalità». Passando ad un discorso più generale sull’urbanistica, De Filippis evidenzia che “il numero delle abitazioni in questi ultimi anni non è aumentato di molto rispetto al passato”. «Ed i progetti – prosegue - continuano ad essere esaminati dall’apposita commissione edilizia, che avrei potuto tranquillamente abolire avocando tutto l’iter a me stesso. Ho preferito, invece, mantenere questo organismo proprio per un esame attento e puntuale di tutte le pratiche di concessione edilizia da parte di persone esperte. I progetti vengono discussi con la dovuta competenza e la commissione ha sempre espresso pareri unanimi, facilitati anche dall’approvazione e dall’interpretazione logica di una delibera di consiglio comunale”. “Ricordo inoltre – dice sempre il sindaco lenolese - che nel caso di via degli Uliveti ci si riferisce ad abitazioni di cittadini che, con enormi sacrifici, sono riusciti a costruire una propria casa. Le stesse persone nel contempo contribuiscono a rendere vivo il settore edilizio, che rappresenta l’unica vera fonte di sostegno economico per tante famiglie». De Filippis, poi, si sofferma anche sul proliferare della Dia, la Denuncia di Inizio Attività, un’autocertificazione che a Lenola sembra essere sempre più utilizzata. «È indubbio che essa consenta, con meno burocrazia, di realizzare interventi» afferma. «Tutto ciò avviene in modo particolare sotto la diretta responsabilità dei tecnici e delle imprese incaricate dai privati. Ma l’utilizzo di questo strumento è dovuto alla legge che lo ha consentito, non al Comune». E lo stesso discorso vale, secondo De Filippis, anche per la palazzina di via Carduso nata dove una volta sorgeva una porcilaia: «Anche in questo caso – dice - la sanatoria è stabilita dalla legge, non certo da noi. In conclusione, devo sottolineare che tutti i casi vengono esaminati non solo con attenzione e competenza, ma anche che la dovuta obiettività»
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a cura di la Redazione
pubblicato il 14/01/2008 Ore 15:04