E' da lì infatti, che questi grossi mammiferi partono per cercare cibo e finiscono per devastare i fondi agricoli. In uno degli ultimi raid, sono andate perdute le coltivazioni di fave ed uva moscata presenti sul terreno di un agricoltore itrano. I danni quantificati si aggirano sui 5 mila euro. Ad alimentare il fenomeno dell'invasione dei cinghiali sono stati anche la serie di incendi che durante l'estate ha interessato il Parco dei Monti Aurunci, mandando in fumo ampi spazi di vegetazione e facendo così venir meno ai cinghiali cibo ed acqua. Dunque, le scorribande effettuate, rappresentano per questi animali l'unica soluzione per la sopravvivenza. Ciò costituisce però un problema per gli agricoltori locali oltreché, ovviamente, un ingente danno economico.