dove ha vissuto per diversi anni e dove abitano diversi parenti ed amici. Diffuso dunque il cordoglio nella nota località turistica del nostro comprensorio. Impegnato professionalmente in un’agenzia pubblicitaria romana, Stefano si era sposato pochissimi giorni fa, per l’esattezza il 29 dicembre, e con la moglie Fabiola Napoli aveva deciso di organizzare il viaggio di nozze nelle rinomate isole venezuelane. Quello che doveva essere un periodo di svago e divertimento, alle 15 ora italiana di ieri si è trasformato invece in tragedia. L’aereo di fabbricazione ceca, su cui i due viaggiavano insieme ad un’altra dozzina di persone, ha avuto improvvisamente problemi ad entrambi i motori ed il pilota ha tentato un ammaraggio di emergenza, non andato purtroppo a buon fine anche per le cattive condizioni meteorologiche. Al momento in cui andiamo in onda tutti gli occupanti, tra cui altri sei italiani, continuano ad essere considerati dispersi e le ricerche non hanno dato purtroppo esito. Stefano Fragione vive, come detto, a Roma, nel quartiere di Torrevecchia. Di fronte alla palazzina di quattro piani, dove abita con la madre, parenti e amici giunti anche da Sperlonga sfilano in silenzio evitando le telecamere. Tra i pochi a parlare un collega del 33enne (che prima di lavorare come addetto marketing in un'agenzia pubblicitaria era stato impiegato in una banca) il quale lo ricorda come un ragazzo allegro ed estroverso. A Sperlonga, dove risiedono come detto alcuni parenti tra cui il titolare di una nota pescheria, lo ricordano invece quando da ragazzo era solito trascorrere le vacanze estive presso lo stabilimento La Sirenetta. Come riportato anche da tutte le testate nazionali, intorno alle 10 venezuelane di ieri il pilota del bimotore ha lanciato un sos raccolto dalla torre di controllo dell'aeroporto di Caracas e del piccolo scalo sull'isola di Gran Roque. Nella breve comunicazione via radio, il pilota lamentava problemi ad entrambi i motori ed annunciava il tentativo di un ammaraggio. Una fregata della Marina venezuelana e cinque elicotteri della Protezione civile hanno pattugliato lo specchio di mare compreso tra le coordinate indicate dal pilota prima del silenzio radio, sei miglia nautiche dalle isole a sud della barriera corallina, e 64 dall'aeroporto Maiquetia della capitale venezuelana. Il mare non è agitato e la visibilità è ottima, ma finora nessun segno dei superstiti. L'aereo scomparso era decollato dallo scalo di Caracas 25 minuti prima dell'sos. Nelle ore precedenti, il velivolo aveva già compiuto un volo di andata e ritorno dall'arcipelago e il pilota non aveva segnalato alcun problema ai motori. Oltre al gruppo di italiani, erano a bordo tre venezuelani ed un cittadino statunitense, tutti per il momento considerati dispersi. Immediatamente sono partiti i soccorsi, coordinati dalla Protezione civile venezuelana che ha mobilitato varie unità della Marina, insieme a tre elicotteri, ed una squadra della Organizzazione di salvataggio. Dopo alcune ore di perlustrazione, uno degli elicotteri ha avvistato macchie di cherosene sul mare, indizio della possibilità che in quel punto l’aereo potrebbe aver toccato il pelo dell’acqua, non riuscendo però a restare a galla.