Luci ed ombre per il Monumento naturale fondano di Settecannelle.
Le ombre arrivano da un relativo degrado, visibile a tutti e denunciato in particolare dal presidente del circolo cittadino di Legambiente Luigi Di Biasio, il quale si dice stupito per lo stato di abbandono in cui versa un'area di tale valore.Nella zona di Mola della Corte, Settecannelle e Capodacqua, situata ai piedi del Cucuruzzo, un tempo sgorgavano numerose sorgenti ma attualmente alcune di esse sono esaurite, mentre sono appena due quelle che rimangono in vita. Istituito con un decreto regionale del 2001, larea protetta si estende per oltre quattro ettari ed gestita dal Parco Naturale dei Monti Aurunci. Rappresenta una zona di particolare interesse paesaggistico e naturalistico perch nel proprio perimetro conserva piccoli frammenti di foreste e ambienti palustri tipici della Piana di Fondi prima delle opere di bonifica. Un habitat di primaria importanza per specie molto rare, alcune delle quali in via d'estinzione. Ma il Monumento Naturale di Mola della Corte per la citt, oltre che un patrimonio dal punto di vista ambientale, anche una sorta di luogo storico. E proprio qui, ed in particolare nella zona del vecchio mulino, che le donne, per esempio, un tempo andavano a lavare i vestiti. Insomma, un sito che per diverse motivazioni andrebbe tutelato integralmente. Purtroppo le sorgenti comprese nel perimetro sembrano versare in condizioni di degrado. Lunghi tratti del corso dacqua che costeggia il mulino sono invasi, oltre che dal fango, da canne, rami e tronchi d'albero. Ma anche cartoni, buste di plastica e altri rifiuti. Il livello dell'acqua si abbassato di molto, tanto che in alcuni punti il greto va quasi in secca. E poi, proprio sull'argine, sta pian piano sorgendo una piccola discarica soprattutto di materiale edile di risulta e vecchi indumenti. Ad alimentare le luci e a far ben sperare per limmediato futuro invece lintervento a riguardo di Giovanni Ialongo, presidente del Parco Regionale dei Monti Aurunci cui, come detto, stata affidata la gestione dellarea protetta. Ci troviamo ad affrontare dice Ialongo - continue emergenze per tutelare e salvaguardare un territorio dalle grandi potenzialit naturalistiche, paesaggistiche e storico-architettoniche che, prima dellistituzione del Parco, sono state poco valorizzate. Linversione di rotta non avviene in tempi brevi ma gradualmente, costruendo una rete di buone prassi con gli attori locali. Ed un esempio di questo modo di agire, secondo il presidente del Parco, proprio il Monumento naturale fondano di Mola della Corte, Capodacqua e Settecannelle dove stato ultimato un primo intervento pari a 66mila euro per il recupero delloriginario mulino. E dove, annuncia lo stesso Ialongo, sta per partire, grazie ad un finanziamento di 120mila euro, il secondo lotto di lavori la cui progettazione stata affidata ad una nota professionista locale che ha maturato una consolidata esperienza nel recupero dei siti con notevole valenza naturalistica e vicina alla sensibilit degli ambientalisti locali. Il secondo blocco degli interventi permetter il ripristino dello stabile che si trasformer in un museo delle zone umide e verr aperto al pubblico come Porta del Parco, un centro informazioni e accoglienza per promuovere le attivit, i luoghi e i paesaggi dellintera aerea protetta dei Monti Aurunci.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 04/01/2008 Ore 14:46