E non poteva certo mancare il commento anche di Legambiente visto che per anni lassociazione ambientalista ha lottato contro il complesso edilizio dalla stessa considerato il pi grande ecomostro abusivo della nostra Regione.Dopo la definitiva sentenza della magistratura nel processo di merito, la Regione Lazio aveva recentemente stanziato la cifra necessaria alla demolizione, mettendola a disposizione del Comune di Fondi da sempre recalcitrante a provvedere alla demolizione si legge in una nota della direzione regionale dellassociazione. Legambiente ha spiegato inoltre che la Regione Lazio aveva indicato in trenta giorni il tempo utile per provvedere alla demolizione; dopodich, con l'esercizio dei poteri sostitutivi previsti dall'articolo 32 della legge 47/85, in caso di ennesima 'accidia amministrativa' del Comune di Fondi, sarebbe intervenuta essa stessa. Lassociazione ha poi ricordato che l'altro atto amministrativo decisivo per questarea del Salto di Fondi, e' stato l'inserimento dei 17 ettari della lottizzazione all'interno del Monumento Naturale del Lago, istituito nei mesi scorsi sempre dalla Regione Lazio. "L'ottimismo della ragione - ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente regionale di Legambiente - ha ancora una volta trionfato sul pessimismo della volont. Dopo venti anni di mobilitazione della nostra associazione e del nostro Circolo di Fondi, e dopo ripetuti esposti dell'Osservatorio Regionale Ambiente e Legalit, finalmente arrivato il momento delle ruspe, dopo una lunga battaglia che ha avuto inizio addirittura nel 1968". "L'iniziativa della Regione Lazio - ha continuato Parlati - in materia di esercizio dei poteri sostituitivi nei confronti del Comune di Fondi ha dato i suoi frutti e ieri mattina il Comune ha infatti iniziato a demolire le villette. La demolizione ha un chiaro sapore ambientale e di restauro di uno dei piu' significativi paesaggi agrari della nostra regione, recentemente inserito all'interno del nuovo Monumento Naturale del Lago di Fondi. La demolizione un ottimo auspicio in vista della nuova importante legge regionale in materia di repressione dell'abusivismo edilizio e spero sia da monito per tutti quei Comuni spesso assenti da questo fronte, convincendoli ad abbandonare tutte le scuse". "E' una grande vittoria per chi sul territorio, spesso in assoluta solitudine, da sempre si battuto contro questo ecomostro ha dichiarato dal canto suo il presidente del Circolo Legambiente di Fondi, Luigi Di Biasio. Questa demolizione ha concluso - deve ora avere due conseguenze: essere di monito per tutti gli altri abusi edilizi che si compiono in questi territori e diventare funzionale al restauro paesaggistico della Piana di Fondi, che continua ad essere minacciata anche da scelte urbanistiche sbagliate".
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a cura di la Redazione
pubblicato il 20/12/2007 Ore 17:03