Sarebbero destinate ad aumentare di ben il 30 per cento in sei anni le tariffe per il servizio idrico integrato in provincia di Latina e dunque anche nel nostro comprensorio.Lo sostiene lAdiconsum, lAssociazione per la Difesa dei Consumatori, che ha presentato uno specifico ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro la delibera della cosiddetta conferenza dei sindaci pontini che ha approvato, appunto, larticolazione tariffaria, applicata gi dallanno scorso da Acqualatina, la societ pubblico-privata che gestisce il servizio. Adiconsum chiede in particolare di verificare se vengano scaricati sugli utenti anche i costi di gestione non strettamente necessari alloperativit della societ, la quale dal canto suo rivendica ovviamente la piena legittimit delle decisioni assunte. A tal proposito ieri pomeriggio a Latina si svolta una nuova udienza nellambito di questa battaglia amministrativa davanti al TAR. Dopo aver acquisito documentazione da parte sia dellassociazione ricorrente che della societ resistente, i Giudici si sono riservati di decidere nel merito, anche sulla scorta della consulenza di un perito appositamente incaricato. Leventuale accoglimento della richiesta di annullare la delibera approvata nel 2006 dalla conferenza dei sindaci comporterebbe ovviamente la necessit di rimodulare larticolazione tariffaria di Acqualatina, con possibili benefici a favore almeno di alcuni utenti e inevitabili conseguenze sui conti della societ pubblico-privata. Allequilibrio dei quali, bene ricordarlo, contribuiscono direttamente anche i Comuni, e dunque le tasse dei contribuenti, inseriti nel cosiddetto ATO 4, lAmbito Territoriale di competenza, appunto di Acqualatina, che comprende una trentina di comuni romani, ciociari e pontini, tra cui come noto Fondi e centri limitrofi.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 27/11/2007 Ore 15:05