“Siamo molto soddisfatti di questa nuova unione – spiegano i componenti – che ci dà più forza e stimoli per andare avanti e svolgere al meglio il nostro ruolo di opposizione. Siamo disponibili e pronti al dialogo con tutte le altre forze politiche, sociali e associative del territorio”. Una scelta significativa quella di creare un gruppo unico, chiaro segno del superamento delle passate divergenze interne al centrosinistra e di come ci si stia muovendo verso un’apertura totale alle forze politiche, e non solo, che intendano dare un proprio contributo per la crescita del PD. Un gesto d’altronde in linea con quanto espresso nel manifesto dei valori del neo partito, redatto nel corso della prima riunione dell’Assemblea nazionale costituente svoltasi a Milano lo scorso 27 ottobre. “Ci impegniamo - recita il manifesto - a costruire un partito a rete, che preveda molteplici opportunità di adesione e di impegno, che assuma le differenze di genere, di ispirazione culturale, di interesse sociale e professionale. Un partito organizzato su base federale, che preveda un’ampia autonomia regionale e territoriale. Per noi democratici la politica è prima di tutto servizio, è una nobile forma di amore per il prossimo e per il nostro paese. Per questo vogliamo riscattarne il valore, difendendolo dalle degenerazioni affaristiche, dalle manipolazioni delle procedure democratiche, dalle oligarchie inamovibili, restituendo fiducia alle tante persone che sono disposte a impegnarsi per passione civile, in forma volontaria e a proprie spese. Con la trasformazione dell’Ulivo in un partito superiamo definitivamente la prima lunga stagione della vita repubblicana e creiamo un soggetto destinato a segnare il profilo della politica italiana ed europea nel secolo che è appena iniziato. Abbattiamo definitivamente i muri ideologici del Novecento e cominciamo a costruire ponti, tra culture politiche e settori della società italiana, tra i generi e le generazioni. Apriamo strade nuove per il futuro del nostro Paese”. Oltre che ovviamente da Fernando Di Fazio, il neonato gruppo consiliare del PD fondano sarà dunque costituito da Arnaldo Faiola e Raffaele De Bonis, vale a dire gli altri due eletti di Fondi Viva; da Paolo Giardino della Margherita e da Massimo Di Fazio, esponente dei Democratici di Sinistra fra l’altro membro dell’assemblea costituente regionale del partito. Al momento non è dato saper se vi aderirà anche il consigliere Claudio Padula, eletto in Forza Italia ma poi dichiaratosi indipendente e confluito nel gruppo misto di minoranza. L’ufficializzazione della costituzione del gruppo unico e della nomina del dottor Di Fazio dovrebbe avvenire nel corso del consiglio comunale appena convocato dal presidente Giorgio Fiore per la serata di giovedì prossimo 29 novembre. All’ordine del giorno dell’assemblea cittadina, che si terrà a partire dalle 19 presso il Castello, figura, oltre all’atteso assestamento generale del bilancio di previsione 2007, anche il conferimento della cittadinanza onoraria sia al noto regista Carlo Lizzani sia a Gordana Miletic, moglie del compianto maestro del neorealismo Giuseppe De Santis originario, come noto, proprio di Fondi.