Di nuovo in primo piano la vicenda della cosiddetta Isola dei Ciurli, gli ormai noti scheletri in cemento armato di ventuno villette, realizzati circa quarantanni fa ai lati della Flacca in localit Salto di Fondi.Con un provvedimento firmato ieri dallassessore allurbanistica Massimo Pompli, la Regione Lazio ha infatti stanziato 750mila euro per la demolizione degli immobili e la conseguente sistemazione dellarea. Le risorse sono messe immediatamente a disposizione del Comune di Fondi, che deve organizzare labbattimento ed il successivo ripristino del naturale stato dei luoghi. "Il Comune ha spiegato lassessore, nonch vice-presidente della giunta regionale - ha ora trenta giorni di tempo per procedere alla demolizione; in caso di inadempimento, l'intera procedura sar portata a termine dalla Regione stessa presumibilmente attraverso luso dei cosiddetti poteri sostitutivi. Con il passaggio in giudicato della sentenza della Corte d'Appello di Roma che ha posto la parola fine sia sullo scempio abusivo compiuto in quell'area sia sull'accertamento delle responsabilit ad ogni livello nell'intera vicenda, la Regione ha concluso lesponente dellesecutivo Marrazzo - procede con determinazione allabbattimento di quelle costruzioni che da quarantanni deturpano l'area naturale della Piana di Fondi". Della demolizione dellIsola dei Ciurli si parla ormai da tempo, ed in particolare dal maggio scorso; da quando, cio, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla societ ICIM, proprietaria delle villette, rendendo praticamente definitiva la confisca e liscrizione nel patrimonio del Comune degli immobili, realizzati nellambito di una lottizzazione giudicata abusiva e su unarea sottoposta a vincoli paesaggistici. Una sentenza seguita a quella di primo grado emessa dal Giudice Unico di Terracina nel luglio 2004 e a quella di secondo grado della Corte di Appello di Roma del febbraio 2006. A favore dellabbattimento si erano subito espressi i partiti del centrosinistra, in particolare Democratici di Sinistra, Verdi e Rifondazione Comunista; oltre che Legambiente, il cui presidente regionale Parlati e quello cittadino Di Biasio avevano rivendicato il successo di una storica battaglia, portata avanti dallassociazione ambientalista affinch la piana di Fondi venisse liberata finalmente dallo scempio edilizio che lha occupata per quasi 40 anni. Gli stessi avevano poi sottolineato che proprio quella zona significativamente inserita nellistituendo Parco dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi. Pi cauta invece lamministrazione comunale. Sulla base di considerazioni gi fatte durante il lungo procedimento giudiziario, con riferimento in particolare alle concessioni in sanatoria rilasciate nel 1989 per ogni singola villetta e di fatto mai annullate, il Sindaco Luigi Parisella non ha escluso infatti la loro destinazione a funzioni di pubblica utilit. Evidenziando che sar comunque il consiglio comunale a decidere a riguardo, il primo cittadino fondano ha ipotizzato la possibilit che quegli immobili possano diventare alloggi di edilizia popolare o un centro anziani o, ancora, un centro vacanze per ragazzi meno abbienti. Si tratta fra laltro di proposte gi avanzate anche da qualche associazione socio-culturale nei mesi scorsi. Sulla base della disponibilit economica, dei costi di uneventuale ristrutturazione e manutenzione, e delle varie esigenze da contemperare, il consiglio comunale adotter la soluzione migliore nellambito delle sue legittime prerogative aveva spiegato il sindaco, assumendo dunque una posizione alquanto divergente rispetto a quella della Regione Lazio tacciata, in questa come in molte altre circostanze, di voler calare dallalto decisioni che, non solo per buon senso, spettano invece alla cittadinanza fondana e a chi, legittimamente e democraticamente, stato eletto a rappresentarla.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 15/11/2007 Ore 14:25