Nuovo importante passo verso la costituzione di parte civile degli oltre trecento investitori, molti dei quali di Fondi e dei comuni limitrofi, vittime della presunta truffa di ben 35 milioni di euro messa in atto un paio danni fa da una nota societ finanziaria, dichiarata poi fallita, con sede legale a Roma ma con uffici operativi soprattutto nel sud-pontino.Nelludienza premiare svoltasi laltro ieri, il GUP di Latina Tiziana Coccoluto ha infatti accolto la richiesta dellavvocato Francesco Di Ciollo che assiste molti dei risparmiatori, ammettendoli come parti civili nel procedimento penale che vede indagati una dozzina di promotori della finanziaria. La formale costituzione, che consente in sostanza di poter ambire alla restituzione o al risarcimento del danno subto, avverr nel corso della prossima udienza, gi fissata per il 19 febbraio 2008. Si tratta di un fatto molto importante, in quanto sarebbe stato quasi impossibile per gli investitori recuperare anche solo una parte dei propri risparmi attraverso la cosiddetta procedura fallimentare cui sottoposta la societ. I beni risultati intestati alla finanziaria basteranno infatti a tacitare a malapena le banche, che avranno la precedenza visto che per i loro crediti vantano garanzie ipotecarie. La costituzione di parte civile nel processo a carico dei procacciatori daffari rappresenta per solo una parziale soluzione. C infatti ancora un ostacolo da superare, vale a dire lammissione a costituirsi anche nel procedimento penale per bancarotta fraudolenta a carico di due dei principali amministratori della societ finanziaria. Entrambi hanno infatti gi chiesto il patteggiamento della pena, riconoscendo in sostanza le loro colpe ed accordandosi con la pubblica accusa per la conseguente condanna. Qualora il Giudice per le indagini preliminari, in questo caso la dottoressa Claudia Dentato, concedesse questo tipo di beneficio verrebbe meno la possibilit di costituzione delle parti per il risarcimento del danno. Attraverso i loro avvocati, i risparmiatori hanno perci chiesto che, nella relativa udienza in programma fra un mese circa, il GIP rigetti la proposta di patteggiamento e decida invece per la riunificazione dei due attuali tronconi del procedimento. Difficile fare previsioni a riguardo, ma un primo risultato dal Giudice Dentato gli investitori lo avevano gi ottenuto nelle settimane scorse con la loro convocazione, mediante pubblico proclama, per ludienza, appunto, del prossimo 10 dicembre. Una procedura quasi estranea al diritto italiano, inaugurata nel caso analogo, seppure di ben altre dimensioni, del notissimo crack Parmalat. Come ampiamente riferito in precedenti edizioni del nostro tg, il fallimento della societ finanziaria sotto accusa ha messo letteralmente sul lastrico centinaia di persone, alcune delle quali hanno perso risparmi di una vita per centinaia di migliaia di euro o addirittura labitazione di famiglia che hanno dovuto vendere per sopravvivere. Nellarco di quattro-cinque anni, la societ finanziaria ha raccolto, come detto, oltre trenta milioni di euro con la promessa che quei soldi sarebbero stati utilizzati per lemissione di titoli obbligazionari dai vantaggiosissimi premi annuali, poi risultati per inesistenti o comunque mai corrisposti. In molti casi andato, per cos dire, perso lo stesso capitale investito. Nella fase iniziale delle indagini era stato ipotizzato il coinvolgimento anche di organi dello Stato, come il settore Ispezioni dellUfficio Italiano Cambi e la Banca dItalia, ai quali veniva attribuita la presunta omissione dei dovuti controlli.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 08/11/2007 Ore 14:43