Ancora brutte notizie per i conti della sanit nel Lazio, i costi di gestione della quale potrebbero presto portare ad un considerevole aumento delladdizionale regionale Irpef.I tecnici dei ministeri della Sanit e delle Finanze hanno infatti bocciato il Piano di rientro dal deficit sanitario, in quanto sarebbero stati spesi circa 192 milioni di euro in pi rispetto a quanto previsto. La parola passa ora al Governo che potrebbe scegliere addirittura il commissariamento del settore. Nonostante le critiche giunte da pi parti, lassessore regionale alla sanit Augusto Battaglia si dice per fiducioso. Credo che il governo dar un giudizio positivo sul Piano e sono convinto che la documentazione presentata e le argomentazioni proposte permetteranno di esprimersi favorevolmente sul nostro lavoro e sui risultati ottenuti ha dichiarato lesponente della Giunta Marrazzo. Lassessore dunque ottimista nonostante, come detto, i circa 192 milioni di euro di extradeficit. Nessun commento invece da parte delle delegazioni ministeriali, anche se sembra che alla Regione siano stati contestati gli strumenti adottati proprio per governare il debito, in particolare quello pregresso di ben dieci miliardi di euro, e le iniziative di verifica delle spese verso la sanit privata convenzionata. Battaglia aveva sperato nei giorni scorsi di far accantonare lextradeficit e di discutere solo dei 788 milioni che il Lazio si era impegnato a risparmiare. La speranza per si dissolta in poche ore. I tecnici hanno verificato lo scostamento presentato dalla Regione di 192 milioni di euro rispetto agli obiettivi fissati nel Piano di rientro e non c stato accordo tra le parti sullentit di tale scostamento ha spiegato lassessore, il quale ha poi evidenziato di aver richiesto al ministero dellEconomia 197 milioni di euro per la copertura dei costi sostenuti dalla sanit laziale per i quasi 190mila cittadini in pi riconosciuti dallIstat. I tecnici del ministero hanno per ritenuto di non recepire le richieste e hanno trasmesso alla sede politica una relazione sullo stato dei fatti. Alla bocciatura seguita la pressione sul governo per evitare la diffida, per ora formale e non ufficiale. La decisione spetta ora al presidente del Consiglio Romano Prodi e per questo lassessore Battaglia spera di non far precipitare la situazione. Se dopo la diffida e se dopo quindici giorni gli atti non verranno considerati idonei, si passer al commissariamento. In questo modo la Regione perderebbe, in sostanza, il potere decisionale sulla sanit con leventuale commissario che, per coprire il deficit, potrebbe far ricorso ad un sensibile aumento delladdizionale regionale dellimposta sui redditi delle persone fisiche.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 12/10/2007 Ore 14:12