Allindomani della protesta nazionale svoltasi la settimana scorsa a Bologna, la Coldiretti della provincia di Latina ribadisce le ragioni della mobilitazione generale.In tutta lItalia e dunque anche nel territorio pontino dice la presidente Daniela Santri esistono prodotti di eccezionale valore, ma abbiamo bisogno di scelte che tengano in considerazione le reali esigenze delle imprese agricole e di strategie che valorizzino le nostre attivit e le nostre produzioni. Cos come abbiamo bisogno di essere difesi da quelle importazioni straniere fatte passare per prodotti italiani, con forte danno per i consumatori e per i redditi delle nostre imprese. Ribadita a tal proposito la necessit della trasparenza in etichetta, con una chiara e veritiera indicazione del luogo di provenienza dei prodotti agricoli da verificare con rigorosi controlli. Si tratta semplicemente di applicare dice la Coldiretti una legge che esiste gi da tre anni, ma che, sotto la spinta di ben identificabili "lobbies della mistificazione del made in Italy", qualche mese fa si cercato addirittura di abrogare. Che la direzione debba obbligatoriamente essere questa lo indicano fra laltro le numerose frodi alimentari riscontrate continuamente, come per esempio quella scoperta recentemente a Bari relativa ad oltre 23mila quintali di olio doliva, proveniente da miscele spagnole, greche e tunisine e commercializzato invece come italiano. Una situazione veramente paradossale poi soprattutto quella della Cina che impedisce, con pretesti amministrativi e sanitari, le importazioni dall'Italia di prosciutti e frutta varia, come per esempio il Kiwi pontino, mentre in Italia si registra il record storico negli arrivi di conserva di pomodoro cinese proprio in coincidenza con il diffondersi dell'allarme sui rischi per la salute derivanti dalla produzione alimentare del grande paese asiatico.
Articolo
a cura di la Redazione
pubblicato il 18/07/2007 Ore 14:23