Si tenuta ieri mattina, venerd 13 luglio, a Latina la protesta dei Comitati Riuniti Agricoli della provincia pontina, i quali hanno letteralmente invaso il nostro capoluogo con trattori e mezzi agricoli per manifestare contro leccessivo costo della manodopera, dei contributi e degli obblighi fiscali.In particolare i responsabili dell'associazione Danilo Calvani e Roberto Reginaldi hanno sollecitato, sia in un discorso tenuto in Piazza della Libert che in una lettera al prefetto, interventi e provvedimenti che aiutino l'agricoltura provinciale. Gli agricoltori denunciano infatti le elevate spese contributive richieste dall'Italia, dove sono necessari 23 euro al giorno contro i 3 euro degli altri paesi europei. Chiediamo un adeguamento alla direttiva CEE - ha spiegato il presidente dei Comitati Agricoli perch non possibile andare avanti in questo modo. Se non riducono i costi del lavoro non riusciamo a pagare la manodopera". Oltre ai costi, ad essere contestati sono gli eccessivi controlli da parte della Direzione provinciale per il lavoro. Quello che fa arrabbiare gli imprenditori agricoli che tali verifiche avvengano sempre a ridosso delle campagne di raccolta. Il Presidente Calvani ha sottolineato che l'irregolarit dei braccianti agricoli stranieri dovuta soprattutto alla lentezza da parte della Direzione del lavoro nel rilasciare i permessi per la regolarizzazione. "Sono state presentate mille domande per l'assunzione di braccianti - ha spiegato - ma ne sono state concesse solo seicento. Altro punto disapprovato quello relativo ai sindacati di categoria. "Invece di salvaguardare i nostri prodotti - continua Danilo Calvani - stringono accordi con i paesi nord-africani che portano in Italia merci a costi bassissimi con i quali per noi impossibile competere.". "Lo Stato - hanno detto i manifestanti - dopo averci obbligati a questi onerosi impegni, sigla patti e accordi con i paesi extra-comunitari che non hanno garanzie sanitarie, dove il costo del lavoro non superiore a due euro al giorno e dove i bambini vengono sistematicamente sfruttati. Ed invece gli unici controllati siamo noi". Una situazione che potrebbe diventare una miscela esplosiva e pericolosa per molti strati sociali, essendo l'agricoltura una delle risorse principali dell'economia pontina. "Sento la responsabilit di intervenire prima che accada qualcosa di irrimediabile ha concluso il presidente Calvani.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 14/07/2007 Ore 14:25