Con un provvedimento relativamente inatteso, il Tribunale Amministrativo Regionale ha infatti accolto il ricorso dei proprietari dei terreni. La controversia è iniziata nel 1993, quando il Comune aveva riconosciuto come abusiva una lottizzazione. I proprietari dell’area, che si estende su una superficie complessiva di oltre 10mila metri quadrati, avevano presentato al Comune un piano di frazionamento per realizzarvi alcuni immobili. Successivamente, i tecnici del Comune, anche a seguito di alcuni sopralluoghi dei Carabinieri, avevano evidenziato la presenza di una stradina e di alcune recinzioni che delimitavano gli altri appezzamenti. Una vicenda complessa in cui i terreni in questione sono più volte passati di proprietà. Atti di compravendita che secondo il Comune «integravano una lottizzazione giuridica abusiva». Per cui l’amministrazione ha respinto le istanze di condono e disposto il fermo dei lavori. Gli appezzamenti erano poi stati iscritti al patrimonio disponibile dell’ente. L’ordinanza sindacale era stata emessa nel 1993 e subito i proprietari si erano rivolti alla magistratura che in un primo momento aveva dato ragione all’amministrazione municipale. Ora, come detto, il Tar ha però accolto i ricorsi dei proprietari, annullando dunque il relativo atto di reintegra dei terreni.