Prevedibili disagi in tutto il Lazio per lannunciato sciopero generale del comparto sanit proclamato per oggi da Cgil, Cisl e Uil.Tranne i servizi primari di emergenza, sono infatti ovviamente sospese quasi integralmente tutte le altre prestazioni. Alla base dello sciopero, durante il quale un corteo di circa seimila persone ha sfilato per le strade di Roma, c la richiesta rivolta alla Regione di rispettare gli accordi presi con le organizzazioni sindacali sullo sblocco del turnover e l'assunzione dei precari. Ma anche il ritiro di una recente delibera che prevede un drastico taglio sui cosiddetti fondi contrattuali integrativi. 'Si tratta di uno sciopero inevitabile e la manifestazione l'occasione per ribadire l'impossibilit da parte delle organizzazioni sindacali a proseguire nel confronto con la Regione ha spiegato Gianni Nigro, segretario della Cgil Funzione Pubblica del Lazio. I sindacati accusano la Regione di non aver rispettato i patti concordati il 15 marzo scorso sulla regolarizzazione del lavoro precario. 'Dei 3 mila precari della Regione, nessuno stato assunto e la situazione identica per il turnover, dove non sono stati compiuti passi in avanti' ha aggiunto lo stesso Nigro. Ma i sindacati protestano, come detto, anche per il provvedimento che ha tagliato 41 milioni di euro ai fondi contrattuali. Un taglio che produrr una riduzione di circa 100 euro al mese negli stipendi di ogni lavoratore. Sul banco degli imputati, in particolare, lassessore alla sanit Augusto Battaglia, di cui da pi parti si continuano a chiedere le dimissioni e relativamente al quale continuano a rincorrersi voci di unimminente sostituzione voluta da alcuni esponenti della stessa maggioranza di centrosinistra che sostiene il Governatore Marrazzo. Il tutto in una situazione a dir poco complicata visto che, come noto, la Regione si trova alle prese con un incredibile debito nella sanit di ben dieci miliardi di euro e con un vincolante piano di rientro concordato con il Governo nazionale. Alcuni sindacati chiedono a tal riguardo di non far pagare ai lavoratori e ai cittadini le conseguenze di una necessaria riduzione dei costi ma di tagliare invece le spese per consulenze, incarichi fiduciari, auto blu, spese di rappresentanza, gettoni di presenza in comitati e commissioni. Rimanendo nellambito della sanit stato inoltre evidenziato che il costante ricorso allesternalizzazione dei servizi costa pi del doppio di quanto invece avverrebbe se affidati a dipendenti delle aziende sanitarie locali. I tagli e le proteste non riguardano, comunque, solo i lavoratori pubblici. Come riferito nelle precedenti edizioni del nostro tg, nei giorni scorsi c stato lo sciopero anche dei laboratori di analisi e degli ambulatori privati accreditati col servizio sanitario. La Regione ha infatti fissato dei nuovi tetti massimi alle prestazioni erogabili dai privati, prevedendo, a quanto si appreso, un risparmio di ben 230 milioni di euro nel 2007. Limiti ritenuti inaccettabili dalle associazioni di categoria, le quali sostengono che in questa maniera i livelli stabiliti sono stati praticamente gi raggiunti a met anno e che per la restante parte del 2007 le strutture private sarebbe impossibilitate a fornire ulteriori prestazioni, con gravi problemi non solo ovviamente per i cittadini ma anche, se non soprattutto, per i numerosi operatori che rischierebbero il licenziamento o quanto meno consistenti decurtazioni delle spettanze.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 28/06/2007 Ore 16:51