stata inaugurata sabato mattina, nella cosiddetta Villa Placitelli di Fondi, la 'Stazione Internazionale di Studi sulla Selvicoltura e sul Paesaggio Mediterraneo'.Unica del suo genere in Italia e nel bacino del Mediterraneo stesso, la 'Stazione' ha lo scopo di diventare un luogo di aggregazione dove sviluppare e svolgere progetti di alta formazione, convegni tecnici e scientifici, attivit di divulgazione e di educazione ambientale, ricerca applicata e promozione scientifica. Con questa iniziativa, a cui hanno gi assicurato la propria adesione docenti e ricercatori di vari Paesi, la Regione Lazio, di concerto con l'Universit della Tuscia, intende inserirsi autorevolmente nel processo di attuazione della Convenzione Europea sul Paesaggio, recentemente ratificata dall'Italia; nonch ribadire il proprio ruolo attivo nelle politiche comunitarie a favore della protezione delle foreste. Linaugurazione stata preceduta da un incontro-convegno dedicato alle 'Iniziative di ricerca e formazione universitaria per la Biodiversit, le Foreste e il Paesaggio', al quale hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Fondi, Luigi Parisella; il neo-presidente dellEnte gestore del Parco dei Monti Aurunci, Giovanni Ialongo; il responsabile della Direzione Regionale Ambiente, Raniero De Filippis. Ai lavori hanno partecipato anche Marco Mancini, Magnifico Rettore dell'Universit degli Studi della Tuscia e Filiberto Zaratti, assessore all'Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio. "Si tratta di un'iniziativa importantissima - ha dichiarato il sindaco Parisella - e mi auguro ce ne siano molte altre caratterizzate, come questa, da un approccio di ordine scientifico rivolto alla salvaguardia ambientale". Il presidente del parco Aurunci Ialongo ha sottolineato dal canto suo l'importanza del lungo lavoro sinergico, tra la Regione e l'Universit della Tuscia, ricordando come Fondi ospiti gi a Villa Cantarano un'altra importante realt, vale a dire il Centro Regionale per lEducazione e lInformazione Ambientale. Il progetto presentato sabato strettamente legato alla difficile situazione ambientale che contraddistingue la nostra epoca e durante lincontro stato evidenziato che la copertura boschiva dell'intero pianeta in fase di rapida regressione o deperimento a causa di disboscamento forsennato e spesso illegale, incendi, inquinamento, urbanizzazione incontrollata, mancata o errata gestione forestale. In questo scenario tuttaltro che rassicurante l'ambiente mediterraneo risulta uno dei pi esposti a modificazioni profonde e con sicure ricadute negative sul paesaggio. D'altra parte, un'attenta politica di gestione del patrimonio forestale, basata sullo studio e sull'impiego di idonei approcci tecnici, potrebbe contribuire a mitigare le conseguenze dei cambiamenti in atto e costituire l'indispensabile premessa per garantire la conservazione di quel preziosissimo scrigno di beni ambientali e culturali rappresentato dal tipico paesaggio nostrano.
Articolo
a cura di la Redazione
pubblicato il 11/06/2007 Ore 14:22