I fatti risalgono al 9 luglio del 2000 quando l’uomo, alla guida di una Mercedes, investì in località Casotto Rosso il ciclomotore con a bordo due minorenni. I ragazzi vennero scaraventati a terra e quello che era alla guida perse la vita. L’automobilista venne accusato di omicidio colposo. Secondo la ricostruzione del sinistro, la Mercedes andava ad una velocità ben superiore a quella consentita. Il veicolo camminava a 63 chilometri orari mentre, in quel periodo, a causa dei lavori in corso in quel tratto di strada, era prevista una velocità massima di 20 chilometri. La vettura non aveva avuto la possibilità di arrestare la sua corsa e tamponò lo scooter. Il Pubblico Ministero ha chiesto un anno di reclusione, mentre l’avvocato difensore Tammetta ha richiesto l’assoluzione. Il giudice Unico del Tribunale di Terracina, Antonio Perinelli, ha condannato l’imputato al ritiro della patente per un anno e, come detto, a tre anni di reclusione. La pena è stata condonata.