Resta ancora senza soluzione il problema delle operazioni chirurgiche a ritmo ridotto in provincia di Latina, soprattutto negli ospedali non delegati alle emergenze, tra cui anche quello di Fondi.LAzienda sanitaria provinciale deve infatti fronteggiare una vera e propria emergenza dovuta alla carenza di anestesisti. Gli interventi sono pertanto praticamente dimezzati rispetto allo scorso anno e il fenomeno riguarda, come detto, soprattutto lattivit di elezione, ovvero le operazioni che si possono programmare. In ospedali come Latina, Formia e, in misura minore, Terracina, dove si lavora anche sulle emergenze, i disagi sono in qualche maniera limitati, ma negli altri nosocomi la situazione rimane complicata. Gli anestesisti sono insufficienti e la delibera del direttore facente funzioni della ASL Giuseppe Testa, che prevedeva lassunzione di altri cinque specialisti, stata inutile perch non facile trovare professionisti in questo settore. Le graduatorie, finora, sono state scorse inutilmente e cos la Asl non ha potuto assumere i medici necessari. In servizio ne restano dunque 53 su un organico previsto di 69. La stessa Asl, quando era ancora direttore generale Ernesto Petti, ha deliberato di acquistare 25mila ore dagli anestesisti in attivit libero professionale. Un progetto mirato, per consentire di riprendere con ore aggiuntive lattivit operatoria e soprattutto per evitare la mobilit passiva. Vale a dire i cittadini della provincia che scelgono di andare altrove e che costringono lazienda pontina a pagare prestazioni alle altre ASL. Il progetto sulle ore aggiuntive non ancora partito perch il direttore sanitario Carlo Saitto vorrebbe legarle allattivit effettivamente prestata, mentre gli anestesisti preferirebbero avere i fondi in anticipo. Anche riuscendo a trovare unintesa, difficilmente si raggiungeranno comunque gli oltre 13mila ricoveri tra chirurgie e day-hospital dello scorso anno; la Asl avr dunque una sofferenza nel proprio bilancio. A questo si aggiunga che spesso i cittadini si sentono dire che si deve attendere per lintervento. Sono garantite le urgenze e i casi pi seri, come i tumori; per il resto invece bisogna aspettare. In questo quadro non certo positivo, non aiuta ovviamente il ritardo nella nomina del nuovo direttore generale dellazienda, attesa ormai da oltre un mese in quanto oggetto presumibilmente di veti incrociati sia in Regione che tra le forze del centrosinistra pontino che devono di fatto trovare un accordo sul nome. Favorita per questo incarico resta la 52enne romana Ilde Coiro, attualmente allazienda universitario-ospedaliera di Pisa. Ma il suo effettivo insediamento sembra legato al contestuale accordo anche sui nomi del direttore amministrativo e di quello sanitario che dovranno gestire con lei la sanit pontina nei prossimi tre anni.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 17/04/2007 Ore 14:05