Nonostante le numerose leggi e regole tese a garantire una maggiore sicurezza nelle imprese, il numero delle vittime di incidenti sul lavoro continua a crescere. Si tratta di un problema molto serio che nella Provincia di Latina assume dimensioni davvero preoccupanti, basti pensare che la nostra Provincia, nel Lazio, sul fronte delle cosiddette morti bianche seconda solo a Roma.Da alcune analisi condotte tra le imprese pontine tra il 2000 e il 2005 emerso che mentre il numero degli infortuni diminuito, il numero degli incidenti mortali, invece, aumentato progressivamente, coinvolgendo sempre di pi i lavoratori stranieri che nella nostra realt economica rappresentano una componente quantitativamente rilevante. Inoltre secondo questi dati, oltre un terzo delle aziende pontine non risulta in regola. Per cercare di arginare questo fenomeno diverse sono le soluzioni proposte. C' chi sostiene che gli infortuni e i drammi nei cantieri non sono il frutto di una insufficienza di leggi, bens il risultato della loro inosservanza da parte degli imprenditori. In particolare Salvatore Pastore, segretatrio pontino della Federazione Lavoratori Edili della Uil ha sottolineato come sia necessario un cambiamento nella cultura degli imprenditori i quali "dovrebbero convincersi, ha dichiarato Pastore, che i lavoratori rappresentano un patrimonio per l'impresa". Sullo stesso argomento si sono pronunciati anche altri sindacalisti come Luigi Garullo, leader in provincia della Uil, il quale ha messo in evidenza come un fattore che incide negativamente sul bilancio degli infortuni sul lavoro, e sul quale occorre lavorare, rappresentato dalla scarsit dei controlli da parte degli organi deputati e Salvatore D'Incertopadre, segretario generale della Cgil, il quale ha ribadito come un utilizzo migliore del Protocollo d'intesa per il miglioramento della sicurezza sul lavoro del 17 aprile 2002, potrebbe senza dubbio contribuire ad arginare questo spiacevole fenomeno.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 16/04/2007 Ore 14:35