Ennesima denuncia da parte del capogruppo consiliare della minoranza di centrosinistra di Sperlonga, Nicola Reale, da anni impegnato in quella che definisce una battaglia per il ripristino della legalit.Oggetto dellultimo esposto in ordine di tempo sono i presunti abusi che si starebbero compiendo presso il lago Lungo di Sperlonga ed in particolare due concessioni, una rilasciata dal Comune laltra dalla Regione, che autorizzano una ditta privata alla coltivazione di molluschi all'interno dello specchio dacqua. Nella denuncia indirizzata alla Procura della Repubblica di Latina, all'assessorato all'ambiente della Regione Lazio e al Corpo Forestale dello Stato, Reale afferma che la concessione comunale non poteva essere rilasciata perch il lago di propriet dello Stato, in quanto iscritto negli elenchi delle acque pubbliche e aggiunge che il lago gravato da diritti civici di pesca che, essendo inalienabili e imprescrittibili, precedono e si pongono in contrasto con ogni altro diritto esclusivo di pesca. La concessione regionale - prosegue lex candidato a sindaco dellUnione - non poteva invece essere rilasciata proprio perch sul lago gravano tali diritti civici di pesca, e a ci si aggiunge che era necessaria la valutazione d'incidenza ambientale che non sembra essere stata effettuata. Nella vicenda era gi intervenuta l'Area decentrata di Latina dell'Assessorato ai lavori pubblici della Regione Lazio che con una nota aveva precisato le diverse competenze di Stato, Regione e Comune, presentando nel contempo una richiesta al Consorzio di Bonifica del SudPontino per il ripristino delle sponde, la cui manomissione era costata una multa proprio a carico della concessionaria. Per quanto riguarda le competenze dei vari organi, la stessa nota ha precisato che il lago Lungo di propriet dello Stato; che gestito dalla Regione Lazio; e che agli abitanti di Sperlonga sono stati riconosciuti i diritti civici di pesca, sia essenziali che utili. Il lago, inoltre, incluso nell'elenco dei siti d'importanza comunitaria ed inserito in una zona di tutela integrale. Reale lamenta pertanto l'inerzia delle istituzioni che permettono di proseguire le attivit al suo interno, evidenziando inoltre come la ditta concessionaria si sia allargata dal sito originario, spostandosi dall'estremit al centro del lago ed occupando ben oltre i 10mila metri quadrati di superficie concessa. Per tali ragioni la richiesta alla Procura di impedire il rinnovo delle concessioni rilasciate, accertando altres i presunti abusi gi commessi.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 02/03/2007 Ore 14:22