Caterina, un calvario che dura da tre anni. Un braccio immobilizzato, 6 costole in necrosi, la compressione della gabbia toracica, la pleurite ad un polmone, una grave dermatite: sono i danni che le sono stati causati da sedute di radioterapia. In pratica, l'ennesimo caso di malasanit.A Caterina di Fondi, sposata e madre di due bambini, le viene diagnosticato nel Dicembre 2002, ancora giovanissima, un tumore al seno. Non si d per vinta ed affronta con coraggio l'intervento chirurgico per l'asportazione della neoplasia presso l'ospedale San Giuseppe di Albano, dove l'equipe chirurgica la rassicura sul buon esito dell'operazione. Dopo la fase di chemio, le viene prescritta dai medici del San Giuseppe una di radioterapia che effettua presso il Santa Maria Goretti di Latina. Dunque, quello che doveva rappresentare per la donna il male minore, cio delle semplici sedute di radioterapia, si riveleranno invece l'inizio di un incubo e di un calvario che dura ormai da anni. Dopo le prime sedute, la donna ha subito iniziato ad avere problemi, avvertiva dolore e la ferita dell'operazione si riaperta; la situazione andata lentamente peggiorando ma i medici del servizio di radioterapia del Santa Maria Goretti di Latina, continuavano a rassicurarla sostenendo che si trattava solo di reazioni temporanee alla terapia. Invece i danni riportati si sono rivelati permanenti e molto gravi ed hanno costretto Caterina a continue peregrinazioni presso centri specializzati in Italia e all'Estero, dove le hanno spiegato che si tratta di patologie radioindotte. Adesso, per evitare di perdere il braccio dovr sottoporsi a tre delicati interventi che vengono effettuati con garanzia di riuscita solo a Vienna. Occorreranno circa 100 mila euro, una cifra altissima per Caterina. Per questo, la donna e suo marito, assistiti dall'avvocato Giulio Mastrobattista, hanno deciso di citare in giudizio per danni il servizio di radioterapia del Goretti e con esso la Asl di Latina.
Articolo
a cura di la Redazione
pubblicato il 15/02/2007 Ore 14:16