Condanna a sei mesi di reclusione, pena sospesa e contestuale affidamento allufficio immigrazione della Questura per il conseguente rimpatrio coatto.Questa la decisione del Giudice Unico del Tribunale di Terracina Antonio Perinelli al termine del processo per direttissima che vedeva imputati cinque indiani di et compresa tra i 24 e i 46 arrestati tra ieri e gioved dai Carabinieri a Sperlonga. La vicenda giudiziaria riguardante gli extracomunitari, risultati inottemperanti a precedenti ordini di espulsione risalenti in un caso anche a pi di un anno fa, non di per se eclatante, visto che di processi simili se ne svolgono praticamente quasi ogni giorno. Ma merita di essere segnalata sia perch i loro avvocati difensori hanno definito la sentenza ingiusta annunciando di ricorrere se necessario fino in Cassazione sia perch ripropone questioni di stretta attualit. Come gi avvenuto in recenti casi analoghi riguardanti per esempio Fondi e Terracina, i legali hanno sottolineato che lordine di espulsione stato letto agli indiani solo in inglese, e dunque non compreso; e che in ogni caso gli imputati non sono in grado di lasciare lItalia perch non hanno soldi per comprarsi il biglietto di ritorno. Circostanze che rischiano insomma di vanificare il lavoro delle forze dellordine e di punire ulteriormente chi fa fatica semplicemente a sopravvivere. E che dunque dovrebbero forse spingere le istituzioni a valutare la possibilit di un diverso approccio ad una problematica, quella dellimmigrazione irregolare appunto, ormai da tempo pressante anche nel nostro comprensorio.
Articolo
a cura di la Redazione
pubblicato il 10/02/2007 Ore 14:14