In attesa di conoscere gli esiti delle analisi idrobiologiche e chimiche affidate all’Istituto zooprofilattico di Latina, resta in primo piano la vicenda del ritrovamento di un centinaio di cefali morti nel canale di bonifica numero sei nella zona di via Acquachiara a Fondi.Le ipotesi più accreditate per la morte dei pesci restano quella dell’avvelenamento dovuto a scarichi abusivi e quella della scarsa ossigenazione per l’abbassamento del livello delle acque. Quest’ultima eventualità è ritenuta più che probabile in particolare dal Consorzio di Bonifica del Sud Pontino che ha provveduto ad aprire i canali del lago Sette Cannelle proprio per far arrivare nuovi flussi d’acqua. Il dottor Gianpaolo Perretta, direttore della stazione zoologica ambientale della Provincia di Latina, che nel pomeriggio di lunedì scorso aveva personalmente notato i cefali morti, resta invece dell’avviso che si sia trattato di avvelenamento causato da scarichi abusivi. Un tesi condivisa anche dai funzionari del Parco Aurunci secondo cui “con ogni probabilità si è trattato di un episodio isolato, avvenuto pochi giorni fa ed ora le correnti stanno trasportando i pesci lungo tutto il canale”. Sulla questione stanno svolgendo gli accertamenti di rito il dipartimento di prevenzione della ASL e la Polizia Provinciale. Chiamato ovviamente direttamente in causa anche il Comune di Fondi. “Ci siamo attivati immediatamente – ha spiegato il vicesindaco con delega all’ambiente Giulio Cesare Di Manno - allertando il Consorzio di Bonifica con cui nella mattinata di martedì abbiamo effettuato un sopralluogo congiunto. Subito dopo abbiamo provveduto alla bonifica sanitaria del canale con il recupero dei pesci morti e relativo smaltimento”. “La Asl – ha proseguito il vicesindaco - ha proceduto al prelievo dei campioni di cefali e di acqua per il conseguente esame chimico e batteriologico e, in considerazione che in alcuni tratti si è notata una concentrazione elevata di pesce ancora vivo con presenza sul posto di pescatori amatoriali, ha proposto anche apposita ordinanza con divieto di pesca sul canale Acquachiara, prontamente emessa dal Sindaco Parisella”. “Dai riscontri degli esami di laboratorio – ha concluso Di Manno - risulteranno le cause che hanno provocato questo grave fenomeno e gli Enti istituzionali interessati dovranno esser pronti ad adottare ogni conseguente necessaria misura”. Il caso è intanto finito addirittura in Parlamento in quanto l’onorevole dell’UDC Teresa Formisano ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente Pecoraio Scanio con cui si chiede, fra l’altro, “se non ritiene opportuno attivarsi per verificare l’effettivo stato della situazione e assumere tutti gli atti in suo potere per far fronte alla risoluzione della problematica in questione”.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 08/02/2007 Ore 14:09