L’incontro, promosso dalla Provincia di Latina, si terrà Martedì 16 aprile presso il Castello Caetani di Fondi, alle ore 10.30 . All’iniziativa prenderanno parte l’Assessore provinciale Silvio D’Arco ed i sindaci del Comprensorio (Fondi, Terracina, Sperlonga, Monte San Biagio, Lenola e Campodimele).
Tutte le istanze presentate dagli operatori locali del comprensorio, precisa D’Arco, sono state ubicate su apposite cartografie, comune per comune, recanti una legenda in cui sono indicate le attuali destinazioni urbanistiche con i relativi vincoli insistenti su tali aree. Circa il 25% delle istanze, afferma D’Arco , riguardano interventi di ristrutturazione e di ammodernamento di strutture ricettive esistenti che non richiedono procedure complesse e che possono , quindi, essere avviate presso gli Sportelli Unici per le Attività Produttive dei comuni (SUAP).
Gli altri interventi proposti richiedono, in buona parte, cambi di destinazione d’uso e varianti urbanistiche che dovranno essere oggetto di esame di compatibilità da parte degli organi tecnici e istituzionali dei singoli comuni , per giungere poi alle necessarie e conseguenti “Conferenze dei servizi “. La documentazione prodotta dagli Uffici provinciali, specifica D’Arco, sarà consegnata quindi formalmente ad ogni singolo comune. In tale incontro saranno chiarite ed esplicitate ulteriormente sia la tempistica del Patto Territoriale da sottoporre alla Regione Lazio, sia le procedure tecniche e amministrative da attivare a livello degli Enti Locali .
In tale contesto la Provincia di Latina assicurerà ai comuni la sua funzione attiva di coordinamento generale e di supporto agli Uffici comunali per lo svolgimento ottimale delle Conferenze dei Servizi. Si tratta, dichiara D’Arco, di un lavoro estremamente importante e decisivo per il rilancio dell’economia turistica che richiede la piena sinergia da parte dei Comuni , della Provincia e della Regione Lazio.
Infatti stiamo parlando di un progetto ambizioso , conclude D’Arco, che prevede sul piano provinciale investimenti per circa 500 milioni di euro, con una fortissima ricaduta occupazionale di circa 4 mila lavoratori (stagionali e a tempo indeterminato)