Il comparto della pesca nella provincia di Latina altamente sottovalutato, oltre che sempre pi pressato da normative stringenti e da una crisi economica e produttiva di vasta portata.Per questo motivo Maria Civita Paparello, candidata al Consiglio Regionale del Lazio nella Lista Civica per Nicola Zingaretti, propone dei piccoli ma significativi punti per valorizzare leconomia del mare.
La sfida principale della Regione, che da consigliere Regionale prometto di portare avanti, di ottenere i vantaggi derivanti dai fondi europei, indispensabili per garantire la sopravvivenza del settore ittico in questa provincia.
Valorizzare inoltre questo settore non soltanto dal punto di vista produttivo, ma anche come risorsa ambientale, alimentare e sociale del territorio. Come? Affrontando i principali problemi, come quello di una filiera troppo lunga, che dal mare al banco di vendita penalizza il pescatore. Anche limmissione nei nostri mercati di prodotti provenienti dallesterno, non mediterranei e con un costo notevolmente ribassato, ha penalizzato notevolmente il settore: il 50% del pesce consumato di importazione, proveniente in particolar modo da Cina, Sud America E Canada.
E necessaria allora una certificazione specifica, attraverso marchi, che garantiscano la qualit del prodotto. Come i marchi collettivi, marchi di qualit superiore e marchi di origine, che garantiscono la qualit superiore di un prodotto in seguito a specifiche di prodotto controllate ad ogni anello della filiera di produzione, trasformazione e commercializzazione, oppure che tutelano la qualit del prodotto ittico tramite normative europee.
Un altro problema di necessaria urgenza riguarda il caro gasolio, che ha costretto numerosi pescherecci e paranze della nostra provincia a ad attraccare definitivamente. Per risolvere questo problema spiega ancora la Paparello - potremmo rifarci al caso della Regione Sardegna, che ha allestito depositi costieri gestiti dai pescatori attraverso cooperativa o organizzazzione produttori ittici, unici referenti per chi produce carburante, in modo da bypassare tutti i passaggi onerosi tra grossista ed utilizzatore finale. In alternativa, lipotesi di creare un punto di rifornimento di carburante Comunale, Regionale o direttamente gestita dai pescatori, senza alcun ricavo. Rispetto al prezzo dingrosso, quindi, ci sarebbero solo quelli di impianto che, se di ultima generazione, incider realmente poco sul prezzo finale al litro.
Creare inoltre uno sportello regionale per la pesca capace di intercettare qualsivoglia finanziamento europeo e che sia realmente vicino ai pescatori anche nellassistenza allespletamento delle pratiche burocratiche periodiche, come il certificato di collaudo della nave, che ad oggi viene rilasciato in tempi lunghissimi.
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a cura di Comunicato Stampa Paparello
pubblicato il 18/02/2013 Ore 12:24