Nella giornata odierna, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Fondi, ha dato esecuzione allOrdinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Tribunale di Trento, nei confronti di un cittadino romeno C. C. di anni 23 residente in Itri , mentre contestualmente personale della Squadra Mobile di Trento traeva in arresto una donna D.L. di anni 18 romena, l domiciliata, entrambi responsabili di:1): riduzione in schiavit (art. 600 c.p. e legge sullo sfruttamento della prostituzione), per aver indotto in concorso, una donna romena a lasciare il suo paese dorigine (Romania),per venire in Italia, ove poi, ridotta in stato di sostanziale privazione della libert personale e di soggezione continuativa, la costringevano a prostituirsi, appropriandosi dei relativi profitti, controllandone i movimenti, sia allorquando essa si prostituiva, sia nei momenti diversi, in cui veniva costretta a convivere sistematicamente con uno dei due, in immobili di cui la vittima non possedeva nemmeno le chiavi ed in cui veniva di fatto ristretta e percossa, fino quando non manifestava il proprio intento a sottrarsi a tale situazione di sfruttamento.
2): nonch di lesioni personali (art.582 c.p.) perch in concorso tra loro, percuotevano la vittima cagionandole un trauma cranico facciale e nasale, trauma della parete toracica ed addominale con contusioni multiple con una prognosi di guarigione di 22 gg. s.c.
Le indagini congiunte avvenivano nei giorni scorsi con la raccolta di riscontri oggettivi e verifiche da quando nella prima settimana del mese di ottobre, personale della Volante della Questura di Trento interveniva nel corso della notte su segnalazione di una ragazza che piangeva in strada. Il personale intervenuto in loco riscontrava infatti leffettiva presenza della donna romena che presentava evidenti segni di lesioni conseguenti a violenza fisica. Una volta saliti nellappartamento abitato dalla giovane poi, gli Agenti operanti, trovavano altre due cittadine romene ed anche l la malcapitata continuava a raccontare la sua storia, fatta di una sequela di vessazioni e minacce, di violenze e pestaggi, con cui si sarebbe realizzata la permanente costrizione ed assoggettamento, elemento questultimo costitutivo della riduzione in schiavit finalizzato allo sfruttamento della prostituzione.
Infatti, la donna soccorsa, tra le lacrime, iniziava il suo triste racconto da quando nel mese di giugno 2012, era partita dalla Romania con la speranza di un lavoro in Italia come barista, ma una volta giunta in pullman a Roma, trov ad attenderla un suo giovane connazionale che la port ad Itri dove faceva conoscenza del padre del ragazzo e di altri cittadini romeni. Dopo circa una settimana giunse in quella casa unaltra donna romena presentatasi come la moglie del ragazzo, ma che esercitava anchessa la prostituzione ed alle nuove ed insistenti richieste del sospirato lavoro, il suo aguzzino rivel alla donna la cruda verit dicendole che non esisteva nessun bar ma che avrebbe dovuto prostituirsi in strada. Al netto rifiuto della malcapitata replicando che piuttosto sarebbe tornata in Romania, il giovane inizi a picchiarla violentemente facendosi contestualmente consegnare la carta didentit ed il telefono cellulare e dopo averla chiusa a chiave in casa per alcuni giorni, una sera la port presso un distributore di carburante della zona per costringerla a prostituirsi, mentre lui la controllava, pretendendo a fine sera lintero guadagno raccolto .
I fatti sono avvenuti non solo ad Itri ma anche a Trento ove il protettore romeno aveva unaltra base di appoggio e dove sfruttava le ragazze affermando candidamente davanti a loro che l si guadagnava di pi ed alternandosi tra le due citt con frequenti viaggi.
Lattivit investigativa scaturita dalla denuncia della ragazza che approfittando della temporanea assenza del protettore, aveva richiamato lattenzione di una pattuglia intervenuta dopo che era stata malmenata in strada. Pertanto, dopo un attento monitoraggio nei giorni a seguire, in stretta collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Trento ed il tempestivo intervento del personale di polizia, lattivit investigativa posta in essere faceva s che si interrompesse il lungo calvario subito dalla medesima che doveva soggiacere finanche alla minaccia delleventuale vendita ad altro cittadino romeno sempre con il bieco scopo dellinduzione alla prostituzione.
Il giovane romeno quindi, catturato presso la propria abitazione e condotto negli uffici del Commissariato di P.S. di Fondi, dopo le formalit di rito, come disposto in via durgenza dal Tribunale di Trento - ufficio G.I.P.-, stato associato presso lIstituto di Custodia di Latina a disposizione dellAutorit Giudiziaria.
Le indagini sono tuttora in corso per accertare ulteriori risvolti.
Articolo
a cura di La Redazione
pubblicato il 09/10/2012 Ore 13:16