Pronta smentita, da parte dellamministrazione comunale di Fondi e dei suoi legali di fiducia, relativamente al rischio di dover corrispondere un risarcimento ai proprietari delle abitazioni demolite nelle settimane scorse sulla fascia costiera di Tumulito.Unipotesi circolata dopo la recente udienza presso la Corte dAppello di Roma in cui si discusso del ricorso contro la cosiddetta sentenza Carletti, un provvedimento del Commissario regionale agli usi civici sulla base anche del quale sono stati ordinati gli abbattimenti.
Assistiti dallavvocato Francesco Di Ciollo, i proprietari delle case demolite sostengono, in sostanza, che in base a questa sentenza il Comune di Fondi non aveva alcun diritto di appropriarsi dei terreni della duna e procedere agli abbattimenti dei manufatti che su questi insistevano. Per farlo sarebbe stata invece necessaria un provvedimento di reintegra, indispensabile per lacquisizione delle aree.
Immediata e secca la replica da Palazzo San Francesco.
Il procedimento in questione - fanno sapere il sindaco Luigi Parisella ed il legale del Comune Antonio Cardinale - stato promosso da alcuni occupatori abusivi di terreni che appartengono al demanio di uso civico del Comune, come pi volte stabilito da accertamenti e sentenze. Proprio contro una di queste stato proposto appello, infondato nel merito e sotto l'aspetto processuale, come sar confermato dalla Corte. Il ricorso ha per oggetto esclusivamente l'accertamento sulla natura dei terreni e non la legittimit delle demolizioni.
Nell'udienza che si tenuta il 7 dicembre scorso proseguono il sindaco e lavvocato - il presidente della Corte dAppello si limitato esclusivamente a verificare la costituzione delle parti, in quanto la prima udienza non affronta le questioni sollevate. Infatti, dopo la verifica, il presidente ha rinviato la seduta al prossimo 15 febbraio.
Nessun altro provvedimento concludono Parisella e Cardinale - stato adottato, n sono state formulate dichiarazioni circa i contenuti della sentenza impugnata. Anzi il presidente non ha preso in considerazione la richiesta di sospensione dell'esecutivit della stessa sentenza, ritenendola superflua e infondata. Ed ha precisato che le demolizioni che sono state eseguite dal Comune sono frutto di attivit di tutela del territorio e quindi estranee al giudizio in corso, come peraltro evidente nel fatto che i provvedimenti di demolizione sono stati impugnati davanti al Tribunale Amministrativo Regionale e al Consiglio di Stato, che hanno riconosciuto legittimit e correttezza nel comportamento del Comune.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 12/12/2006 Ore 15:02