Dopo le tante critiche per i lavori di ristrutturazione che, dopo il brillante avvio, si sono fermati per la mancata corresponsione dei fondi regionali, adesso è scoppiato un contenzioso tra la curia arcivescovile, cui il luogo mariano fa riferimento giuridico, e il gestore dell'unico bar-trattoria operativo su monte Civita. Essendo scaduto il contratto, la curia ha manifestato la sua volontà di concedere il nuovo sito, sottraendogli, però la sala dove prima veniva servita la ristorazione calda (pranzo e cena). Secondo quanto ha fatto sapere l'arcivescobo di Gaeta, quella sala serve alla diocesi per attivarvi il salone per l'accoglienza dei pellegrini, al fine di farli sostare, riposarsi e rifocillarsi con quanto essi portano con loro. Comprensibile il malumore di chi finora, con l'attività della ristorazione, ha tenuto aperti battenti anche quando sul santuario non veniva nessuno, contribuendo a rendere più viva l'eremitica solitudine del posto.