Ancora polemiche relativamente allistituendo Parco regionale dei monti Ausoni e del Lago di Fondi, larea protetta che dovrebbe riguardare diversi comuni pontini e ciociari tra cui Fondi, Monte San Biagio, Lenola e Terracina.Contestata, in particolare, la recente scelta dellamministrazione di Monte San Biagio che nel corso dellultimo consiglio comunale ha votato una proposta di modifica della perimetrazione dellarea protetta.
Dopo gli incontri delle scorse settimane con i rappresentanti delle associazioni venatorie nazionali di Fondi e Monte San Biagio spiega il presidente del Comitato pro Parco Aurelia Garante - scaturito un documento inviato, con la relativa cartografia, alla Regione Lazio. Proprio valutando il risultato raggiunto e la posizione di apertura assunta dalle associazioni promotrici prosegue la portavoce del Comitato - non si pu che giudicare molto negativamente la modifica di perimetrazione proposta dallamministrazione comunale di Monte San Biagio.
Secondo il Comitato la richiesta avanzata dal Comune monticellano non terrebbe conto dei suggerimenti degli ambientalisti e dei rappresentanti dei cacciatori, e sarebbe frutto di una posizione palesemente insostenibile, tanto da essere giudicata irricevibile da alcuni tecnici regionali. Essa, infatti, non si baserebbe su alcuna considerazione di tipo tecnico-naturalistico ma sarebbe composta esclusivamente di un cordone uniforme di poche centinaia di metri attorno al perimetro del territorio comunale, suscitando forti perplessit sul fatto che le zone da includere nel Parco siano interamente comprese in questa esigua fascia.
Una proposta sostiene sempre il Comitato pro Parco in cui non si riscontra nulla di costruttivo, ma soltanto il tentativo di inasprire ancora di pi il confronto, puntando esclusivamente allo scontro politico.
Praticamente sulla stessa lunghezza donda il circolo monticellano della Margherita che accusa lamministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Gesualdo Mirabella di aver strumentalizzato la posizione di alcuni cacciatori contrari al Parco, ignorando invece le richieste della minoranza e, soprattutto, le istanze di quelle associazioni venatorie che hanno intelligentemente trovato un accordo con gli ambientalisti.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 01/12/2006 Ore 15:02