Torna dattualit il caso giudiziario relativo alla morte di Paolo Galardo, il carabiniere ventunenne di Fondi che il 1 novembre del 1998 fu trovato ucciso, insieme a due coetanee, a Lastra a Signa, un paese della provincia di Firenze dove prestava servizio.Sulla base degli accertamenti effettuati dalla Procura della Repubblica del capoluogo toscano, si stabil che il giovane militare si tolse la vita dopo aver assassinato le due ragazze. Una ricostruzione mai accettata dal padre Edipo Galardo, un brigadiere-capo anchegli dellArma, che sin dal primo momento ha provato a dimostrare che suo figlio fu invece ucciso per aver scoperto un clamoroso traffico di droga e che le sue amiche furono ammazzate perch diventate testimoni scomode. Con incredibile tenacia riuscito anche a far riaprire linchiesta, inizialmente chiusa nel giro di pochi giorni senza che si effettuassero, tra laltro, autopsia, accertamenti balistici e scientifici di rito.
Ma anche al termine della seconda serie di accertamenti gli inquirenti sono giunti alla stessa conclusione di un suicidio seguito ad un duplice omicidio.
Galardo, che in attesa fra laltro della pronuncia della Corte Europea dei diritti umani alla quale ha presentato specifica istanza, si ora rivolto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiedendo un intervento a riguardo. Voglio che sia fatta giustizia e che questi tre ragazzi possano riposare finalmente in pace dice il brigadiere e spero che siano accertate una volta per tutte anche le responsabilit omissive dei vertici toscani dell'Arma nella conduzione delle indagini nel 1998. Secondo Edipo Galardo, in pratica, si fatto di tutto per insabbiare il caso. E a tal riguardo elenca una lunga serie di incongruenze: dalle alterazioni della scena del delitto, a presumibili segni di soffocamento sul collo di Paolo, dallanomala successione dei colpi al giallo dellattribuzione della pistola di ordinanza.
In questa durissima battaglia legale il Carabiniere, originario della Campania ma da anni residente a Fondi, stato assistito, oltre che dallavvocato fondano Ermanno Martusciello, da professionisti di fama nazionale. Tra loro il criminologo Francesco Bruno e lavvocato Nino Marazzita.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 30/11/2006 Ore 14:52