23 condanne e 10 assoluzioni. È questo il risultato di un anno e mezzo di udienze legate all'inchiesta che ha ricostruito i rapporti d'affari della famiglia Tripodo con i settori del commercio, della sanità, nonché i sodalizi illeciti nell'ambito dei servizi funebri.
15 anni di reclusione ai fratelli Carmelo e Venanzio Tripodo, 13 ad Aldo Trani, titolare di una ditta di pompe funebri. Questi i maggiori imputati che per anni avrebbero avuto un ruolo importante nel condizionamento delle attività nel territorio, accuse confermate ieri in primo grado.
Tra gli altri imputati - 33 in tutto - 7 anni a Franco Peppe e Antonino D'Errigo, 2 a Pasquale Peppe, 6 anni Riccardo Izzi (ex assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Fondi), 9 mesi a Dario Leone e Pietro Munno, ex-comandante ed ex-vice comandante dei Vigili Urbani.
Tra gli assolti, Gemma Peppe, Serafino Stamigni (ex-assessore ai servizi demoanagrafici), Tommasina Biondino, Ercole Rega e Pasqualino Rega.
Confiscanti i beni in sequestro e riconosciuto il risarcimento alle parti civili: Regione Lazio e consiglieri comunali Bruno Fiore e Vincenzo Trani da liquidarsi in separata sede. Proprio su questo ultimo punto, il consigliere Fiore, in un comunicato ufficiale, ribadisce che “se solo un centesimo di euro sarà riconosciuto per il risarcimento dei danni, esso sarà devoluto ad opere sociali del Comune di Fondi”.