Gli esponenti consiliari della lista Civita per Fondi, Maria Civita Paparello, Giancarlo Di Manno e Luigi De Luca hanno votato a favore della variante per le strutture ricettive allaria aperta. Quella, per intenderci, che stata immediatamente ribattezzata variante salva-campeggi. Definizione sbagliata per i tre esponenti di minoranza, che, in una nota, motivano la loro decisione di appoggiare il progetto della maggioranza di centrodestra.Con la deliberazione scrivono - si provveduto ad ottemperare ad un dettato di legge che sin dal 1985 imponeva ai comuni dotati o meno di strumento urbanistico di individuare aree da destinare al turismo allaria aperta, nel rispetto delle regole. Questo rappresenta un primo passo per la sistemazione di un territorio che per troppo tempo e probabilmente con la compiacenza di tanti amministratori, stato di fatto snaturato da alcuni operatori con costruzioni illegittime fin sulla duna costiera. Le polemiche attorno al provvedimento sono scaturite anche per il sequestro del campeggio SantAnastasia, arrivato appena 36 ore dopo lok del consiglio. Tanto che i consiglieri precisano: La deliberazione non salva alcun abuso e i sigilli apposti al SantAnastasia ne sono la chiara dimostrazione. Per i membri di Civita per Fondi: Una volta concluso liter della variante al Prg, gli operatori campeggistici avranno tutto linteresse e lobbligo ad attenersi ai dettami di legge che consentono di utilizzare strutture mobili, senza alcuna cementificazione, a parte quella consentita per i servizi essenziali. La duna dovr essere totalmente liberata e rinaturata, mentre gli accessi al mare dovranno essere aperti al pubblico. E nellottica di contribuire alla fine dellarbitrio e della legge del potente di turno che noi abbiamo dato la nostra adesione e votato a favore della variante. Le indecisioni e i calcoli delle ultime amministrazioni di centrodestra sottolineano - hanno consentito di fatto abusi di ogni genere a diversi gestori di campeggi, mentre altri operatori economici e i contadini di Selva Vetere, che movimentano cifre di gran lunga superiori ai trenta milioni di euro citati per i campeggi, continuano a sentirsi in condizioni di precariet assoluta, perennemente in bilico tra una minaccia di reintegra e laltra. Senza certezze per il futuro. E ora che questa amministrazione, nellinteresse degli aventi diritto e per non essere accusata a ragion veduta di utilizzare due pesi e due misure, - concludono - provveda e consenta in tal modo un reale sviluppo della fascia costiera, nel rispetto dei vincoli esistenti.
Articolo
a cura di R. Antonilli
pubblicato il 27/04/2011 Ore 12:43