Ha negato ogni addebito. Lucio DAmbrosio, il pastore 34enne di Monte San Biagio finito in manette per tentata violenza sessuale aggravata e lesioni aggravate nei confronti di una donna, non ci sta e si difende. Ieri mattina, in sede di interrogatorio di garanzia, davanti al giudice per le indagini preliminari, Nicola Iansisi, luomo, difeso dagli avvocati Giulio e Giovanni Mastrobattista, ha raccontato la sua versione dei fatti.Innanzitutto ha negato di trovarsi sul posto, quando si sarebbe consumato il presunto tentativo di violenza. Ma non solo. Il 34enne ha presentato dei documenti relativi ad un procedimento penale in cui parte civile e una denuncia querela, con cui ha voluto dimostrare le tensioni preesistenti tra lui, lex compagno della presunta vittima e il marito della testimone. Una storia completamente diversa da quella raccontata dalla donna che lo ha denunciato. Una vicenda in cui lui sarebbe vittima di calunnia. Intanto opportuno ricordare come sono andati i fatti. Luomo era stato arrestato sabato mattina dal personale della squadra di Polizia Giudiziaria del commissariato di Fondi, con il supporto dei colleghi della Volante. Gli agenti guidati dal vice questore Massimo Mazio lo avevano arrestato su disposizione del gip Iansiti. Questo perch a fine marzo una donna di 32 anni aveva sporto denuncia nei confronti di due pastori di Monte San Biagio, tra cui il DAmbrosio, che, a suo dire, avevano tentato i abusare di lei, mentre si trovava in campagna per la raccolta. Un racconto terribile quello della 32enne. I due, secondo quanto riferito alla polizia, avevano tentato di avere un rapporto sessuale con le maniere forti, usando un coltello per minacciarla e strappandole con violenza i vestiti di dosso, tentando anche di immobilizzarla a terra per non farla gridare. Pertanto, sulla base delle descrizioni fornite agli inquirenti, dopo poco tempo gli uomini di Mazio erano riusciti ad individuare i presunti aggressori, riconosciuti dalla vittima, e, grazie anche alla testimonianza di unaltra donna, era stata inviata linformativa di reato in Procura. Una versione completamente respinta dallarrestato. Altro elemento importante nella vicenda il ruolo giocato dal presunto complice. Si tratta di un minorenne, la cui posizione al vaglio degli organi inquirenti.
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a cura di R. Antonilli
pubblicato il 20/04/2011 Ore 12:14