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Conclusa dallAntimafia di Napoli linchiesta denominata Sud pontino e relativa al presunto controllo della malavita organizzata sui mercati ortofrutticoli. Terminate le indagini preliminari, a breve la Dda campana potr chiedere il rinvio a giudizio dei 67 indagati, tra cui i fondani Giuseppe DAlterio, detto Peppe o marocchino, e i figli Luigi, Armando e Melissa.Erano stati arrestati nel maggio scorso proprio perch ritenuti legati al clan dei Casalesi e autori, grazie alla societ La Paganese di Costantino Pagano, di un monopolio mafioso sui trasporti di ortofrutta al Mof di Fondi.
Per quanto riguarda i DAlterio, secondo gli inquirenti, lipotesi dellassociazione per delinquere di stampo mafioso risulta irrobustita da quanto emerso da una precedente inchiesta della Procura di Latina sulle estorsioni al Mof. Lindagine pontina - hanno scritto i giudici del Riesame nel provvedimento con cui hanno negato la libert ai fondani - consentiva di ricostruire lattivit intimidatoria ed estorsiva realizzata negli anni 2004-2005 dai DAlterio, quali gestori di fatto della societ Lazialfrigo, ai danni di commercianti e trasportatori di Torino e della zona laziale, per costringerli ad avvalersi in via esclusiva della societ nei trasporti tra Fondi e il Piemonte.
Ricordata dal Riesame una telefonata intercettata tra Luigi DAlterio e un intermediario del Mof, in cui DAlterio dice: Il primo che carica i bancali, vengo dentro l e ci sparo in fronte. Un monopolio possibile grazie a Pagano: La vera natura del potere intimidatorio della Lazialfrigo sul territorio fondano si svela nella presente indagine nella ricostruzione del collegamento con Pagano Costantino e lorganizzazione casalese, della quale la societ dei DAlterio rappresenta mera articolazione. I rapporti tra Pagano e DAlterio sarebbero iniziati nel 2003 e andati avanti fino agli arresti.
Lascesa nel Mercato ortofrutticolo della Paganese e di conseguenza dei DAlterio, secondo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sarebbe iniziata il 1 maggio 2002, quando Costantino Pagano avrebbe ferito a colpi di pistola Vincenzo Cataldo, detto o mericano, estromettendo dalla Piana il gruppo camorristico denominato alleanza di Secondigliano. Lanno successivo sarebbe poi iniziata lazione per far fuori i calabresi, ovvero i Tripodo. Pagano definisce Venanzio Tripodo u pisciaturo e viene intercettato quando sostiene che non gli interessa lamicizia vantata dal calabrese con Nicola Zara, esponente dei Casalesi: A me che mi chiama Nicola Zara non me ne fotte proprio.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 15/02/2011 Ore 13:12