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Processo Damasco 2: dopo due mesi di stand by ieri si tornati in aula con una nuova composizione del collegio presieduto da Lucia Aielli e con nuove prove agli atti del procedimento avviato sul malaffare di Fondi e nuovi incarichi.A latere della Aielli il giudice Valentini, magistrato distrettuale nominato dalla Corte dAppello dopo le incompatibilit della Chirico e di Toselli, oltre che Mara Mattioli. Il Tribunale ha dato atto del deposito, avvenuto il 5 dicembre scorso, del plico contenente la relazione della Commissione daccesso e della relazione del Prefetto (due dossier sulle infiltrazioni mafiose nel Comune di Fondi), riservando la lettura dello stesso in camera di consiglio per verificare quali degli atti inseriti nel plico debbano essere considerati utilizzabili e pertinenti ai fini del processo. Respinte le eccezioni degli avvocati difensori dei principali imputati sia sul segreto di Stato per entrambe le relazioni sia sulla contrariet allestrapolazione di determinati atti piuttosto che di altri che rimangono comunque segregati come confermato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Tribunale ha infatti accolto la replica del Pm Maria Cristina Palaia volta a far notare che la Presidenza del consiglio dei ministri si sarebbe limitata a dire che la segretezza o meno di quelli atti stabilita dal Prefetto. La terza decisione del collegio ha riguardato le trascrizioni delle intercettazioni ambientali, disponendo una perizia collegiale affidata a Saverio Terraciano e Giovanni Nappa in aggiunta al perito gi prescelto per le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche, avendo questultimo dichiarato limpossibilit a procedere da solo per quelle ambientali. Anche la difesa ha fatto le sue nomine: Mario Franco e Marco Zunaro.
Dunque, ludienza proseguita con lescussione dei testi della pubblica accusa. A sfilare per primo stato Renato Biodo della Polizia scientifica di Roma che ha riferito su alcune perizie biologiche disposte per il procedimento Nitra (confluito in Damasco 2) su alcuni reperti (abbigliamento e coltello) acquisiti a seguito del tentato omicidio ai danni di Aldo Trani. La seconda deposizione stata invece quella del luogotenente Onofrio Puca, della Guardia di Finanza di Fondi, sugli accertamenti tributari sulle Net Service e Parravano Trani Loredana, le due ditte attraverso le quali la cricca del malaffare di Fondi avrebbe pilotato il sistema dellaffidamento dei servizi allinterno del Comune. Puca ha riferito del tipo di indagini svolte e sul fatto che i soli rilievi effettuati erano stati di natura tributaria. A questo punto limputato Aldo Trani ha chiesto e ottenuto di poter effettuare delle dichiarazioni spontanee. Trani ha riferito di aver sempre lavorato nella ditta di onoranze funebri della famiglia presso la quale era regolarmente assunto a tempo pieno e che per questo non doveva risultare strana la sua presenza nei locali della ditta. Le successive tre testimonianze hanno riguardato le presunte minacce subite dai componenti della famiglia Mangolini, conduttori di unazienda agricola, da parte di Franco Peppe. A riferire in aula sono stati Mario Giuliani di una ditta di imballaggi, Sergio Apicella e il cognato di questultimo Antonio Mariorino. In base alla ricostruzione della pubblica accusa gli Apicella (che di fatto lavoravano il terreno) e i Mangolini, in quanto firmatari di precise denunce presentate nel tempo presso le forze dellordine, avevano ricevuto minacce da Peppe che intendeva entrare in possesso del terreno acquistato dalla societ Italo Elvetica titolare del terreno affittato ai Mangolini e poi coltivato dagli Apicella. Ma ancora una volta, su questa storia, le presunte minacce si sono sciolte come neve al sole. I Mangolini ci obbligarono a presentare denuncia, ha risposto a specifica domanda Mariorino. Altro argomento affrontato in aula stato il trasloco della biblioteca comunale, ricostruito dalloperatrice Annunziata Terenzio che ha detto che lincarico era stato affidato a tale Tolmino Nuccitelli - questultimo aveva riferito ci presentandosi in biblioteca - ma che di fatto il trasloco fu eseguito ed ultimato con larrivo di Carmelo Tripodi della ditta Pontina Traslochi. Ultimo teste di ieri stato il maresciallo dei carabinieri Mario Maffione che ha riferito sugli attentati dinamitardi ai danni di Mario Izzi. Le indagini - ha detto - ci portarono verso Mondragone e pi in generale verso il casertano. Facemmo una perquisizione a casa dei La Torre e al supermercato Sorrentino. Izzi e suo figlio avevano denunciato gli attentati subiti e noi arrestammo i responsabili. In quanto ai contatti tra Izzi e Carmelo Tripodo, tutto avvenne alla luce del sole per quanto da me accertato.
Si torna in aula gioved con altre deposizioni, a partire da quella in videoconferenza del pentito Augusto La Torre.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 15/02/2011 Ore 13:15