Dopo il congedo del magistrato Gabriella Nuzzi e della dichiarata incompatibilità di Valeria Chirico, chiamata in sostituzione della collega, il presidente del Tribunale ha “inviato” il giudice Raffaele Toselli... anche lui incompatibile. Il nodo dovrebbe sciogliersi per la prossima udienza già fissata per lunedì 14 febbraio quando a latere della Aielli oltre che Maria Mattioli dovrebbe sedersi un giudice distrettuale nominato dalla Corte d’Appello. Intanto ieri il collegio difensivo ha chiesto che fossero revocate, e in subordine modificate, le misure cautelari che tengono in carcere i principali imputati del procedimento: Carmelo e Venanzio Tripodo, Aldo Trani, Igor Catalano e Antonino D’Errigo. L’istanza è stata motivata con diversi interventi da parte degli avvocati. Il primo è stato quello di Angela Porcelli, difensore di Aldo Trani in carcere da agosto 2009. «Da quando si è costituito - ha sottolineato l’avvocato Porcelli -, motivo per cui il mio assistito non ha mai manifestato intenzioni di fuga». Inquinamento delle prove? “Impossibile - ha affermato l’avvocato -: impossibile modificare le intercettazioni telefoniche”. E poi la questione della salute dell’imputato. L’avvocato Porcelli ha detto che Trani è fortemente depresso, come dimostra una perizia medica. La richiesta di scarcerazione o di modifica della misura cautelare è stata motivata anche e soprattutto - circostanza questa valida per tutti gli imputati, come poi ripreso dagli altri difensori - dal fatto che nessuno dei testi della pubblica accusa finora escussi, una decina, ha detto di aver subito minacce, pressioni, o quanto altro volte a condizionare il sistema degli affidamenti nel Comune di Fondi. L’avvocato Giulio Mastrobattista si è associato a quanto riferito dalla collega Porcelli e per la richiesta di scarcerazione di Igor Catalano ha aggiunto che l’imputato è in carcere per un fatto del 1990 per il quale il teste della pubblica accusa ha già reso la sua deposizione senza far emergere alcunché. L’intervento della difesa di Carmelo Tripodo, rappresentata dall’avvocato Gustavo Panzini e Angelo Palmieri, si è concentrato soprattutto sulle note condizioni di salute che dallo scorso dicembre legano l’imputato ad un letto prima d’ospedale e poi dell’infermeria del carcere di Rebibbia. A chiudere il cerchio delle richieste di scarcerazione è stato l’avvocato Maria Antonietta Cestra che ha ricordato come a favore dei suoi assistiti Venanzio Tripodo e Antonino D’Errigo c’è la sentenza della Cassazione con la quale, l’estate scorsa, l’ordinanza di custodia cautelare per entrambi è stata annullata. L’istanza della Cestra per Venanzio Tripodo già ieri era stata presentata per iscritto, seguirà - ha concluso la Cestra - quella per D’Errigo, “un clandestino a bordo di questi fatti: estraneo alla realtà di Fondi è stato arrestato per un viaggio dalla Calabria al Mof”. Il Pm Maria Cristina Palaia ha chiesto di esaminare tutte le richieste poste per iscritto. Il Tribunale ha preso atto delle istanze del collegio difensivo e della pubblica accusa, riservando la decisione.

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