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Ventiquattro anni di reclusione in tre. Condannati, ieri mattina, Alfiero Zizzo, Francesco Lapis e Maurizio Papa, trovati nel maggio scorso, a Roma, con un carico di cocaina purissima e arrestati dai carabinieri del Nucleo investigativo provinciale di Latina.Il giudice del tribunale di Roma, Marco Mancinetti, ha condannato Zizzo, 43enne di Fondi, difeso dagli avvocati Alfredo Gaito e Fabio Rocco, a dieci anni di reclusione, Lapis, 35enne di Roma, difeso dallavvocato Fabio Massimo Marini, a sette anni di reclusione, e Papa, 49enne originario di Fondi, ma residente a Ostia, difeso dagli avvocati Gaetano Marino e Giulio Mastrobattista, sempre a sette anni di reclusione. Il pm aveva chiesto un anno in meno solo per Papa e Lapis. Il giudice si inoltre riservato sulla richiesta di arresti domiciliari per Zizzo e Papa. Al momento dellarresto i militari dellArma parlarono di un carico di oltre sette chili di cocaina purissima, del valore commerciale di circa un milione e 400mila euro. Zizzo, Lapis e Papa vennero bloccati dagli uomini del capitano Luigi Spadari alla periferia della capitale. Zizzo aveva lasciato i suoi familiari a Fondi e si era diretto verso Roma a bordo della sua Ford Fusion. A Torrevecchia, nei pressi di un condominio, ad attenderlo cerano Francesco Lapis, proprietario del garage annesso al palazzo in cui il padre possedeva un appartamento, e Maurizio Papa, possessore dellauto che nascondeva la droga. I militari, scesi nel garage sotterraneo , videro i tre impegnati nel recupero delle confezioni di cocaina, nascoste nei parafango di una Nissan Tino. Secondo gli inquirenti, parte di quei sette chili di cocaina proveniva dalla Spagna ed era destinata al mercato pontino. Zizzo sarebbe stato il corriere incaricato di smistare una parte del carico in terra pontina, Lapis di fornire lappoggio logistico e Papa sarebbe stato il contatto con lestero. Pochi giorni dopo i carabinieri sequestrarono inoltre altri tre chili di cocaina scovati in un doppio fondo del bagagliaio dellauto di Zizzo, la Ford Fusion. I difensori dei tre si preparano ora a ricorrere in appello, nel tentativo di far cadere laggravante dellingente quantitativo di droga, visto che il quantitativo stimato diminuito notevolmente alla luce delle consulenze sulla sostanza stupefacente sequestrata.
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a cura di C. Pistilli - La Provincia
pubblicato il 27/01/2011 Ore 13:28