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Gi nel testo della requisitoria depositato nei giorni scorsi in tribunale, il pm dellAntimafia di Roma, Gustavo De Marinis, aveva ridimensionato la posizione del geometra fondano Giuseppe De Carolis.Ieri, nel corso della discussione del processo Damasco 1, davanti al Tribunale di Latina, il pubblico ministero ha deciso di rivedere completamente limpianto accusatorio a carico dellimputato, chiedendo per lui lassoluzione. Questo lunico elemento di novit dalla requisitoria del pm De Marinis, che poi ha chiesto condanne a sette anni di reclusione per il commerciante Vincenzo Garruzzo, a sei anni per limmobiliarista Massimo Anastasio Di Fazio, entrambi di Fondi ed entrambi accusati di usura aggravata dalle modalit mafiose, e una condanna a due anni di reclusione per limprenditore fondano Maurizio Macaro, accusato di favoreggiamento. La sentenza prevista tra due settimane. Ieri il pm ha ripercorso le tappe dellindagine che hanno portato al processo Damasco 1, nato dagli accertamenti dei carabinieri sulla presenza delle mafie a Fondi e sviluppatosi sulle denunce presentate da numerosi commercianti della Piana, che sarebbero stati risucchiati in un giro di prestiti usurai. Per il pm nessun dubbio sulla colpevolezza di Garruzzo, Di Fazio e Macaro, mentre, nonostante i pesanti indizi, non sarebbe stata provata la prova piena della colpevolezza di De Carolis. Il pm ha inoltre chiesto lassoluzione degli imputati dal reato di associazione per delinquere. Richieste caldeggiate dalle parti civili, gli avvocati Vallefuoco, Pesce e Pandozzi. La parola infine passata alle difese. Gli avvocati Massimo Basile, Valeria Arcero, Giuseppe Lauretti, Tiziana Di Perna, Leone Zeppieri, Massimo Procaccini e Giovanni Maria Giaquinto hanno cercato di demolire il castello accusatorio. Lavvocato Zeppieri, in particolare, ha chiesto lassoluzione di De Carolis dal reato associativo perch il fatto non sussiste e dallusura mafiosa per non aver commesso il fatto. Il Tribunale ha rinviato ludienza al prossimo 8 febbraio per eventuali repliche e per la sentenza.
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a cura di C. Pistilli - La Provincia
pubblicato il 27/01/2011 Ore 13:50