I due, difesi dagli avvocati Maurizio Forte e Giuseppe Lauretti, erano stati arrestati il 17 maggio scorso dai carabinieri del Nucleo investigativo provinciale. I militari erano entrati in azione grazie ad una serie di precise informazioni acquisite su un presunto giro di droga a casa di Tammetta. Nel corso di un appostamento l’attenzione dei militari si era concentrata su un individuo che, appena uscito dall’abitazione di Tammetta, era salito sull’auto dello stesso Tammetta, una Fiat Punto, e si era allontanato dirigendosi verso il centro di Fondi. Si trattava di Caporiccio. Era stato seguito lungo tutto il suo percorso, dapprima per le vie del centro, poi in campagna, al di fuori dell’abitato. Al rientro in città due auto civetta del Nucleo investigativo gli avevano sbarrato la strada per un controllo. Caporiccio aveva 425 grammi di cocaina suddivisi in due involucri nascosti negli slip. Caporiccio era finito in manette e poco dopo la stessa sorte era toccata a Tammetta. I carabinieri erano andati anche da lui, per una perquisizione domiciliare nel corso della quale avevano rinvenuto un panetto di hashish del peso di 200 grammi. Nell’abitazione del quarantenne erano stati sequestrati anche 160 euro in contanti, somma ritenuta provento di spaccio, e un grosso coltello con ogni probabilità utilizzato per tagliare il “fumo”. A casa di Caporiccio gli inquirenti avevano rinvenuto anche una calibro 38. Condannato dal Gip Nicola Iansiti a due anni - pena sospesa – Mario Falovo. Il 30enne, difeso dall’avvocato Giulio Mastrobattista, era stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Fondi a luglio scorso. I militari gli avevano trovato addosso 50 grammi di cocaina e 5 grammi di hashish.