In tale occasione, De Meo ha ricordato ai presenti, che:” nel giugno scorso, il Consiglio comunale si è espresso a favore della possibilità di intraprendere opportune iniziative al fine di difendere la credibilità e l’onorabilità della Città e dei suoi abitanti, nel caso venissero accertate specifiche responsabilità; pertanto, essendo una deliberazione del Consiglio comunale in tal senso vincolante, ritiene di dover rispettare tale decisione, che tuttavia non pregiudica alcuna eventualità di richiesta di risarcimento danni morali e materiali”.
Del tutto diverso, il punto di vista dell'opposizione, a farne da porta voce, Bruno Fiore consigliere comunale del Pd, che in merito ha dichiarato:”Abbiamo presentato al Sindaco, tutta una serie di motivazioni sull’opportunità che l’Amministrazione comunale, insieme all’intero Consiglio, si costituisse parte civile, ma abbiamo ottenuto un semplice ma significativo, no grazie”.
ll Partito Democratico giudica negativamente questo rifiuto, mentre il Consigliere comunale del gruppo misto, Arnaldo Faiola, continua a precisare che si costituirà parte civile nel processo Damasco 2. Prosegue Fiore:”Il no del sindaco e della sua maggioranza è dovuto, evidentemente, al fatto che assumersi tale carico per la Giunta De Meo significava dimostrarsi troppo autonomi rispetto ad un passato recente. Passato, in cui la precedente amministrazione a guida di Luigi Parisella, di cui lo stesso Sindaco De Meo era parte importante, si opponeva con tutte le sue forze alle indagini della Commissione d’accesso, e in cui il Senatore Claudio Fazzone dichiarava pubblicamente di voler denunciare il Prefetto Bruno Frattasi, e in cui il Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani parlava di “pezzi deviati dello Stato”, riferendosi in modo esplicito allo stesso Prefetto Frattasi”.