Si conclusa con 36 rinvii a giudizio la lunga e complicata udienza preliminare a carico delle persone coinvolte nellindagine denominata Damasco 2 che il 6 luglio dello scorso anno a Fondi aveva portato in carcere 17 persone mentre altre 19 erano state colpite da provvedimenti minori.Le misure di custodia cautelare in carcere riguardavano Carmelo Giovanni Tripodo, il fratello Antonio Venanzio Tripodo, Aldo Trani, Giovanni Bracciale, l'ex assessore ai lavori pubblici Riccardo Izzi, Franco e Pasquale Peppe, Alessio Ferri, Antonio Schiappa, Igor Catalano, Vincenzo Biancho e Antonio DErrigo. Per quanto riguarda i funzionari del Comune finiti ai domiciliari si trattava di Gianfranco Mariorenzi, dirigente dei lavori pubblici del Comune di Fondi, Tommasina Biondino, funzionario del settore Bilancio, il capo della polizia municipale Dario Leone, il suo vice Pietro Munno e limprenditore Massimo Di Fazio. Le accuse a vario titolo erano di associazione per delinquere di stampo mafioso, abuso, corruzione, falso ed altri reati. Le indagini sulle attivit criminali avevano preso avvio da numerose denunce presentate da commercianti e operatori commerciali ai quali in sostanza veniva impedita ogni attivit nellambito del Mercato ortofrutticolo di Fondi finito sotto il dominio dei fratelli Tripodo ai quali si contesta di aver conquistato legemonia totale nel settore attraverso intimidazioni. Secondo gli investigatori per le infiltrazioni avrebbero riguardato anche altre attivit commerciali come quello dei traslochi, delle pulizie e delle pompe funebri. Spesso con il silenzio dei funzionari comunali competenti. Ieri a Roma lultima udienza preliminare davanti al gup Aldo Morgigni il quale ha disposto il rinvio a giudizio delle 36 persone coinvolte seppure stralciando alcuni filoni di indagine e archiviando il reato di associazione a delinquere per alcuni imputati, in particolare funzionari e dirigenti dellamministrazione comunale di Fondi che saranno quindi chiamati a rispondere soltanto di abuso dufficio. Senza riscontri il filone dellindagine relativo alle cappelle gentilizie del cimitero mentre alcune posizioni minori sono state decisamente ridimensionate. Restano invece inalterate le accuse a carico dei principali indagati di associazione a delinquere. Il processo stato fissato per il 20 ottobre prossimo davanti al Tribunale di Latina mentre a rappresentare laccusa ci sar un sostituto procuratore della Direzione investigativa antimafia della capitale.
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a cura di Fonte Il Territorio
pubblicato il 01/07/2010 Ore 12:52