All’indomani della notifica degli avvisi di chiusura delle indagini preliminari al dirigente del settore urbanistica del Comune e ai proprietari dei capannoni in cui sono ospitati i supermarket, l’associazione di categoria, da un cui esposto erano partiti gli accertamenti della magistratura, chiede l’immediata chiusura delle tre strutture.
La Confcommercio invita in particolare la magistratura a ribadire il sequestro preventivo, formalmente ancora in atto ma di fatto inapplicato in virtù dei successivi permessi alla commercializzazione ottenuti dai gestori, ovvero società diverse dai proprietari degli immobili destinatari del provvedimento.
L’associazione chiede inoltre al Comune di sospendere le autorizzazioni commerciali utilizzando il meccanismo della cosiddetta autotutela.
Le licenze commerciali sarebbero infatti state rilasciate sulla base di dubbie concessioni edilizie in sanatoria e di cambi di destinazione d’uso, frutto di presunto abuso d’ufficio.
Autorizzazioni considerate insomma illegittime che porteranno la stessa Confcommercio a costituirsi parte civile e a chiedere addirittura un risarcimento danni per conto dei numerosi negozi al dettaglio danneggiati dall’apertura proprio delle tre strutture.