Polemiche e consuete accuse incrociate tra centrodestra e centrosinistra alla vigilia del consiglio comunale straordinario di Fondi che si terr presso il castello Baronale oggi, luned 25 settembre, a partire dalle ore 19,00.Lassemblea cittadina, alla quale stata annunciata la presenza del manager dellazienda sanitaria di Latina Ernesto Petti, dovr discutere della proposta di piano triennale 2007-2009 per la riorganizzazione e il potenziamento dei servizi assistenziali.
Un documento che diventer esecutivo solo dopo la formale approvazione da parte della conferenza provinciale della sanit e che riguarda, ovviamente anche il futuro assetto dellospedale San Giovanni di Dio.
Per quanto riguarda il nosocomio fondano il piano della ASL prevede, fra laltro, lattivazione a breve di una TAC a gestione pubblica; la realizzazione di una struttura con otto posti letto per lassistenza a malati gravi, soprattutto oncologici; la realizzazione di un centro di riferimento regionale per il risveglio e lassistenza intensiva a pazienti con gravi lesioni cerebrali; lattivazione di spazi di ricovero, in particolare per specialit chirurgiche, riservati alla cosiddetta attivit intramoenia, la possibilit cio per medici del servizio sanitario pubblico di utilizzare le strutture della ASL anche per la libera professione; e poi ancora la riutilizzazione della ex clinica Accorinti per attivit ambulatoriali anche in libera professione.
Per quanto riguarda i reparti attualmente operativi per medicina si prevedono ricoveri ordinari, day ospital, day service e unarea di post-acuzie, lassistenza cio dopo la fase acuta di una patologia, che avr proprio in Fondi il punto di riferimento.
Per il reparto di ostetricia si annuncia listituzione di un servizio di analgesia e anestesia ostetrica.
Per chirurgia si prevedono interventi di day-surgery, cio di operazioni eseguibili in una giornata, e di chirurgia ambulatoriale.
Proprio il futuro immaginato per questultimo reparto ha suscitato le aspre critiche da parte di numerosi esponenti dellamministrazione comunale di centro-destra secondo cui ci sarebbe un vero e proprio piano politico regionale finalizzato a colpire la citt di Fondi e il suo senatore forzista Claudio Fazzone.
A parlare apertamente di brutale attacco ai servizi ospedalieri del San Giovanni di Dio in particolare la lista civica Progetto Fondi che per voce del presidente del consiglio comunale Giorgio Fiore e del capogruppo consiliare Stefano Zenobio hanno denunciato linaccettabile chiusura del reparto di terapia intensiva, gi sospeso lestate scorsa e ripristinato solo qualche giorno fa seppur con un unico posto letto.
Il servizio hanno dichiarato i due esponenti politici gioved scorso stato definitivamente bloccato e il primario anestesista del distretto di centro ha addirittura ordinato di traslocare altrove alcune strumentazioni essenziali in dotazione proprio di questo reparto.
Una decisione che colpisce indirettamente anche la struttura complessa di chirurgia toracica che proprio grazie alla presenza della terapia intensiva ha potuto effettuare nei mesi scorsi interventi di assoluto rilievo.
Se a questo si aggiunge lormai sempre pi probabile trasferimento in un altro ospedale del prof. Giovanni Baiano, direttore proprio del reparto di chirurgia, ovvio che le preoccupazioni diventano a dir poco comprensibili.
In attesa di capire di quali e quanti servizi lospedale di Fondi sar effettivamente privato, a parziale sostegno delle scelte della ASL e della Regione arrivano gli esponenti fondani dellUlivo da uniniziativa proprio dei quali scaturita la convocazione del consiglio comunale straordinario di stasera.
Allospedale di Fondi dicono rappresentanti di Democratici di Sinistra e Margherita non mancano i problemi, a cominciare da quello dellassenza di una vigilanza soprattutto nelle ore notturne; ma il valore del personale che vi opera e la funzionalit dei reparti esistenti e dei servizi che vi sono previsti per il futuro, dimostrano la chiara volont di non penalizzare la struttura.
Sono numerosi, insomma, gli interventi migliorativi in programma ed eventuali soppressioni di servizi o reparti sono in pratica da inserire in unottica di progressiva integrazione con gli ospedali vicini nellambito di un preciso obiettivo aziendale: evitare doppioni a pochi chilometri di distanza e garantire contestualmente servizi territoriali extra-ospedalieri sempre pi capillari.
Il futuro prossimo ci dir se per i cittadini-pazienti questo si tramuter in effettivi vantaggi o in nuove vergognose peregrinazioni.
Articolo
a cura di la Redazione
pubblicato il 26/09/2006 Ore 11:54