Come accade spesso in questi casi (e come recita anche una campagna del Ministero della Salute), il rischio che il vero virus sia quello dell'allarmismo e non quello reale per l'H1/N1 è sicuramente alto. Nel frattempo, però, nel Lazio (e nel resto d'Italia) qualcosa si muove: arrivano i vaccini.In particolare la Asl di Latina ha pronti 113.000mila vaccini contro le influenze stagionali, numero di dosi necessarie per vaccinare almeno la popolazione target, ovvero: anziani, soggetti di qualunque età affetti da patologie croniche, personale sanitario, Forze dell'Ordine, addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo come personale delle scuole dell'infanzia e dell'obbligo, addetti alle poste e telecomunicazioni, dipendenti della pubblica amministrazione e difesa e donatori di sangue periodici.
Sempre per ordine di priorità, le categorie che, a seguire, saranno interessate dalla somministrazione del vaccino sono le donne al secondo o terzo trimestre di gravidanza o che abbiano partorito da meno di sei mesi, i portatori di almeno una delle condizioni di rischio e i bambini con meno di 24 mesi nati gravemente pretermine, i bambini di età superiore a 6 mesi che frequentano l'asilo nido o vivono in comunità, persone di età compresa tra più di 6 mesi e 17 anni e, infine, soggetti tra i 18 e i 27 anni.
La vaccinazione, la cui campagna dalla Asl di Latina è partita giovedì scorso, potrà essere effettuata, come negli anni precedenti, presso gli ambulatori dei medici di famiglia o dei servizi vaccinali aziendali presenti su tutto il territorio interessato. È necessario ricordare che la vaccinazione è, ad oggi, “il mezzo più efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze”.
Qualche nota sul vaccino. Si chiama “Focetria”, nome di fantasia, ed è stato prodotto dall'industria “Novartis” che, insieme, alla “Glaxosmith” ha lavorato davvero sodo in questo periodo per produrre questo vaccino che si presenta in scatola bianca con scritta viola pronto per una siringa monodose. Sarà somministrato in una o, al massimo, due dosi a distanza di tre settimane l'una dall'altra, nel muscolo deltoide del braccio: la somministrazione potrà avvenire anche simultaneamente con quello per l'influenza stagionale. Sul profilo dell'efficacia – fanno sapere dall'Ordine dei Medici di Latina – i primi test clinici mostrano che una singola dose avrà una copertura dell'80%, come accade per i comuni vaccini influenzali, scatenando una reazione immunitaria di difesa in meno di 10 giorni”.
Articolo
a cura di S. di Biasio
pubblicato il 17/10/2009 Ore 12:58