Che settimana culturale!!
Tante parole sono state spese per questo evento ma una pu solo esprimere tutto ci: unica.E' unica questa settimana culturale che per ben 7 giorni ha riempito la piazza, le strade e i luoghi pi belli della nostra citt di una magia incredibile.
E' stato bello passeggiare per i vicoli assaggiando i prodotti pi tipici della nostra terra, stato bello visitare i soliti luoghi ma questa volta riempiti dell'arte pi raffinata, stato bello ascoltare concerti dalle note pi sopraffine.
La settimana culturale 2009, giunta alla sue terza edizione, ha avuto un boom incredibile. E a parlare sono i numeri: 15.000 le presenze registrate, 3.500 sono stati i ticket del percorso enogastronomico venduti.
Di questo successo particolarmente orgoglioso Danilo Calcagni, presidente di quella Associazione Domino che, una sera di tre anni fa, in una sala dellalbergo dei Fiori a Fondi, ebbe unidea che faceva sudare non tanto per la stagione in questione, quanto per la fatica al solo immaginarsi la mole di lavoro. E quel sogno, quella piccola idea diventata realt. Una realt importante per l'estate fondana. La gente, leggendo qua e l della portata dellevento (soprattutto su internet dove alla voce ''settimana culturale'' si registrano ben 241.000 voci), si incuriosita a tal punto da scegliere Fondi come meta di vacanze anche solo per due giorni.
Giustamente non da tutti riuscire a creare una manifestazione corposa, fatta di eventi su eventi. Come un grande mosaico ogni tassello ha avuto il suo prestigio, il suo inestimabile valore, a partire dalla scrittura di Ivan Cotroneo alla musica di Prosseda, al teatro della Minaccioni passando per la cervellotica decifrabilit di Rosapane e la purificatizzazione di Supino.
Insomma, un lavoro pi che eccellente.
Tale settimana culturale ha permesso in buona parte alla citt di Fondi di riscattarsi perlomeno sul piano storico, artistico, culturale, dopo le tante vicende di cronaca che hanno accompagnato i cittadini per mesi e mesi. E a chi ha parlato di Fondi come una citt in rapido declino rispose gi qualcuno che, interrogato su quale differenza intercorra tra gli uomini colti e quelli incolti, disse: La stessa differenza che c' tra i vivi e i morti. Questo qualcuno si chiamava Aristotele.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 27/07/2009 Ore 14:00