Che il lavoro in nero sia una piagha purulenta sul nostro territorio purtroppo un dato di fatto. Il problema ben radicato e si mimetizza nel sostrato provinciale e regionale dove la manodopera irregolare, ancor pi vantaggiosa se extracomunitaria, ormai un caposaldo dell'economia.A fare il punto nel Lazio l'Assessora regionale al lavoro, pari opportunit e politiche giovanili Alessandra Tibaldi le cui parole d'ordine sono Monitorare il sommerso per contrastare l'illegalit.
La crisi economica in atto provoca il riposizionamento dei centri produttivi e cambia la fisiologia del lavoro irregolare. - ha spiegato la Tibaldi ieri alla presentazione del Rapporto di ricerca 'Il fenomeno del lavoro nero nel Lazio' - Con la realizzazione della mappa del sommerso, pronta per il prossimo settembre, riusciremo a monitorare il fenomeno e a predisporre controlli e interventi: facendo perno sul sistema di comunicazione obbligatoria ai centri dell'impiego saremo in grado di seguire il lavoratore per tutto il corso della sua vita e capire, ad esempio, se dopo il licenziamento intraprende percorsi di Cassa integrazione o di lavoro regolare. Nel momento in cui non risulta da nessuna parte conclude la stessa - entra a far parte del sommerso''.
Ma mentre l'Assessora Tibaldi parla di 'monitorare il sommerso' la Provincia di Latina affonda o almeno questo quanto sarebbe emerso dai dati sull'occupazione del rapporto Eures, presentato sempre ieri a Roma volto a mettere in luce l'attivit ispettiva realizzata dall aguardia di Finanza e dalla Direzione Provinciale del Lavoro dal marzo 2007 al marzo 2009. Dall'alto dei suoi numeri sconcertati la Provincia di Latina si posizionerebbe infatti tra le Province pi infette dal mordo del lavoro in nero. I dati parlano: 908 dipendenti totalmente in nero, 4,4% di abusivi, 8,7% di clandestini, violazioni in met delle aziende ispezionate con picchi nel settore dell'edilizia e dei pubblici esercizi. Tutti dati che ovviamente riguardano solo gli illeciti scovati ma c' ancora un mare sommerso di illegalit che minaccia di inquinare anche quei settori in cui le acque sembrano ancora calme e pulite.
Articolo
a cura di B. Savodini
pubblicato il 17/07/2009 Ore 17:24