E' diventato un vero proprio enigma quello che da alcuni mesi coinvolge il Parco dei Monti Aurunci in particolare dopo gli ultimi casi di animali sbranati verificatisi nell'area di Monte Appiolo, tra Lenola e Campodimele.Se da una parte c' chi rassicura, dall'altra c' chi crea allarmismo e intanto si muovono anche le Guardie dell' Ekoclub International predisponendo servizi di avvistamento e controllo.
In un primo momento infatti gli esperti del Parco avevano studiato i morsi rinvenuti sulle carcasse degli animali escludendo l'ipotesi che potesse trattarsi di cani inselvatichiti ma, con maggiore probabilit, di belve di grossa stazza. Nei giorni scorsi per, i vertici dell'Ente hanno contattato il Nucleo speciale del Corpo forestale di Fiumicino affinch approfondisse la vicenda con analisi e controlli specifici. Per il momento l'unico indizio sul quale indagano gli agenti relativo ad un'impronta rinvenuta nel luogo dove la belva ignota si sarebbe abbeverata. Secondo gli specialisti della Forestale si tratterebbe semplicemente di un cane di stazza rilevante, ma non essendo ancora iniziati controlli sistematici, si tratta solo di un'ipotesi che potrebbe essere stata pronunciata per evitare inutile allarmismo. Di questo parere anche il Presidente del Parco dei Monti Aurunci Giovanni Ialongo.
Intanto le Guardie dell'Ekoclub International, secondo quanto dichiarato dal coordinatore Giuseppe Della Corte, hanno tempestivamente predisposto dei servizi di avvistamento e controllo per monitorare le zone a rischio.
L'interessamento da parte dell'associazione di tutela ambientale evidenzia come la questione sia da tenere sotto controllo. Restano infatti alcuni dati che alimentano significativi dubbi come la sconcertante testimonianza di un allevatore del posto e l'ipotesi, plausibile, di un orso che potrebbe essersi verosimilmente allontanato dai boschi dell' Abruzzo finendo, dopo chi sa quali peripezie, tra i carpini neri e le rare orchidee del Parco dei Monti Aurunci.
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a cura di B. Savodini
pubblicato il 19/06/2009 Ore 13:38