Associazione per delinquere di stampo camorristico, traffico illecito organizzato di rifiuti e truffa aggravata ai danni Ente Pubblico, riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza illecita, estorsione, reati tutti aggravati dalla finalit dellagevolazione mafiosa.Lunga la lista degli illeciti che gravano sulle spalle del capo di un noto clan camorristico operante nel Casertano incastrato dalle indagini coordinate dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli. Con lui, sono finiti nel mirino altri esponenti di spicco del clan, tutti titolari di attivit imprenditoriali; e proprio uno di questi ultimi sarebbe proprietario di una villa sita in localit San Raffaele, sequestrata nella giornata di ieri, in seguito al blitz che ha visto eseguite cinque ordinanze di custodia cautelare e la requisizione dei bene riconducibili al clan e ai suoi affiliati. Misterioso il profilo del proprietario dell'abitazione, si tratta di un imprenditore di Marcianise che secondo gli inquirenti sarebbe uno dei prestanome del clan sventato. L'uomo infatti amministratore delegato di una delle principali societ dimostratasi, in seguito alle indagini, direttamente controllata dalla gang camorristica. Sarebbero state le dettagliate analisi dei bilanci, quando presentati, ed i riscontri dei flussi bancari, a far emergere le irregolarit. La societ in questione infatti, avrebbe avuto iniezioni di denaro liquido a titolo di finanziamento soci e versamenti in contanti per circa dieci milioni di euro nellarco di un quinquennio con contestuali prelievi in contanti e fatturazioni false in modo da far ritornare il denaro ripulito nella disponibilit del clan. Per quanto riguarda i legami con la citt di Fondi tutto ancora da chiarire. La villa, decisamente e volutamente fuori dalla portata di occhi indiscreti, sarebbe stata acquistata dall'imprenditore con denaro proveniente dalle attivit camorristiche; un investimento in grande con tanto di piscina, vasca idromassaggio, piano bar e tutti i comfort necessari per trascorrere nel lusso le proprie vacanze. E di fatti era solo durante le vacanze che il proprietario vi faceva comparsa stando attento, tra l'altro, a non socializzare con i vicini dal momento che in questi anni di permanenza nessuno sembra aver parlato con lui ne con nessuno dei suoi familiari. Del resto numerosi altri sono stati i sequestri disposti nell'intera regione in seguito al blitz; tutti investimenti avvenuti con la consueta tecnica del riciclaggio.
Sequestro a parte, loperazione, denominata Giudizio finale e condotta in perfetta sinergia da un pool Interforze composto per lalta specializzazione dai Carabinieri del Comando Tutela Ambiente di Roma e di Caserta e dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise, rappresenta un vero e proprio traguardo investigativo in quanto la prima volta che si dimostra giudiziariamente la gestione diretta da parte della camorra di societ operanti nel settore dei rifiuti per mezzo delle quali si riciclavano cospicui capitali.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 29/05/2009 Ore 14:13