Il tutto non è stato però ad opera del comune di Fondi ma dello stesso proprietario della struttura che ha agito in tal modo per togliere ogni dubbio proveniente dall'amministrazione comunale. Come sostiene il proprietario, le costruzioni abusive situate proprio in prossimità del capannone ospitavano alcuni clandestini e sono stati sequestrati già da tempo nonché denunciate all'Autorità Giudiziaria; ma non avrebbero niente a che fare con il capannone che viene utilizzato dagli ormeggiatori per effettuare il rimessaggio dei natanti e che l'amministrazione comunale è pronto a demolire. La questione del capannone quindi non è stata ancora risolta e continua lo sciopero della fame degli operatori del Consorzio Sant'Anastasia.