Far sicuramente riflettere la pluralit di voci intervenuta mercoled scorso in piazza Unit d'Italia, ma deve sicuramente far riflettere ancora di pi la risposta flebile della cittadinanza. Forse semplicemente dovuta alla stanchezza di tutti questi mesi che ancora trascorrono con una spada di Damocle sul capo. Sul 'caso Fondi' si sono confrontate, al dibattito pubblico organizzato dal Pd, tutte le testate giornalistiche locali ai piedi del Castello Caetani, ognuna con la propria idea sull'argomento.Gaetano Coppola de Il Messaggero ci ha tenuto a precisare la correttezza del proprio giornale e la ferma volont di non far ricadere alcuna colpa sui fondani, cos come Clemente Pistilli de Il Tempo ha espresso il concetto secondo cui la stampa non deve stare da nessuna parte, ma solo da quella delle istituzioni, contribuendo cos a far capire al cittadino determinate situazioni attraverso una buona informazione. Decisamente contraria la visione dei fatti di Alessandro Panigutti, direttore responsabile di Latina Oggi, conscio del fatto che il suo giornale abbia cavalcato la tigre pi di tutti. Certo ha spiegato Panigutti non sta a me decidere se nel Comune di Fondi ci sia la mafia, ma non sono d'accordo con chi dice che la stampa non debba stare da nessuna parte. La sua collocazione quella che si ritiene pi giusta, ed in questi mesi ci siamo ispirati ai fatti messi nero su bianco dalle indagini di tutte le forze dell'ordine e delle istituzioni insieme. Ci sono delle regole che devono essere rispettate. D'accordo con Panigutti solo Daniele Vicario de La Provincia, mentre in totale disaccordo il direttore de Il Nuovo Territorio: Si tratta di una questione di democrazia e cos si stanno minando i fondamenti della stessa. La mafia non si desume dalle carte, n tantomeno con le investigazioni di una commissione di burocrati. Persino il giudizio del Prefetto di parte.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 24/04/2009 Ore 13:23