“Una vittoria della legalità ma soprattutto un segnale chiaro a tutti coloro che operano all'interno della società pontina – ha esordito la deputata del Pd Sesa Amici che ha espresso in una nota profonda soddisfazione per la posizione presa dal Ministro dell'Interno.
“Il fatto che Maroni abbia definito doveroso l'atto richiesto dal rappresentante di governo del territorio pontino, dopo aver esaminato la circostanziata documentazione fornita dalla commissione d'accesso, riconosce al lavoro di indagine svolto, il crisma della correttezza, della trasparenza e della totale imparzialità, ed allontana una volta per tutte quei sospetti che si erano voluti strumentalmente affacciare”.
Secondo la Amici la legalità non avrebbe quindi colore politico e la posizione di Maroni ne sarebbe la prova.
Si sono unite al coro anche Luisa Laurelli, presidente della Commissione Sicurezza alla Pisana e Giuseppe Parroncini, capogruppo del PD, secondo i quali finalmente sarà portata pulizia e trasparenza nelle amministrazioni pubbliche del sud del Lazio.
“Finalmente viene fatta chiarezza sul lavoro svolto dalla Commissione di accesso prefettizia di Latina sulle infiltrazioni camorristiche nel Comune di Fondi – ha dichiarato Claudio Moscardelli, consigliere regionale di Latina e vice capogruppo del Pd alla Regione Lazio – la vicenda rischiava di assumere toni grotteschi. (...) l'annuncio del Ministro - prosegue Moscardelli - deve far riflettere il sindaco di Fondi ed il presidente della Provincia di Latina Armando Cusani che hanno sempre negato le infiltrazioni della malavita organizzata”. Soddisfatto anche il segretario cittadino del Pd Bruno Fiore secondo il quale Maroni avrebbe sancito l'imminente scioglimento del consiglio comunale.
“Il Partito Democratico di Fondi – spiega Fiore - si augura che, dopo questa dichiarazione messa dal Ministro dell'Interno agli atti parlamentari della Commissione Antimafia, ci sia un'accelerazione dei tempi per la discussione in Consiglio dei Ministri, organo che deve decidere nel merito dello scioglimento medesimo. Non è per nessun fondano, in questo momento, motivo di esultanza o di recriminazione, la notizia che ci è giunta. Essa è, invece, motivo di volontà di riaffermare con voce ferma e decisa che la nostra città merita di conoscere la verità su chi e come si è reso colpevole di così gravi colpe da averla portata sull'orlo del baratro. Non vorremmo sentire nessuno ripetere la filastrocca della congiura politica o della sopravvalutazione degli elementi raccolti in tanti mesi di meticolose indagini – conclude lo stesso - Qui e ora è il momento che tutte le forze sane della città si ritrovino in un confronto democratico”.